Cronache
Manovra, niente fondi per le demenze. “Abbandonate 1,5 mln di persone"
La Federazione Alzheimer Italia l'ha definita una “mancanza gravissima” e ha inviato al ministro della Salute Orazio Schillaci le proprie richieste
Federazione Alzheimer Italia, la protesta contro i fondi assenti per il Piano Nazionale Demenze: "Estrema delusione"
Nel testo della legge di bilancio 2024 non è previsto nessuno stanziamento di fondi per il Piano Nazionale Demenze. Lo si legge sul sito online Redattore Sociale. Mario Possenti, segretario generale della Federazione Alzheimer Italia e rappresentante della stessa Federazione al Tavolo permanente sulle demenze, commenta così questa assenza: “Si tratta di una mancanza gravissima che apprendiamo con estrema delusione e anche con un certo stupore. Arriva, infatti, nonostante le rassicurazioni pubbliche da parte del ministero della Salute sull’impegno per il rifinanziamento per il prossimo triennio”.
“Nonostante il decreto che dispone la proroga al 31 marzo 2024 dei termini per il suo utilizzo, il fondo triennale di 15 milioni di euro stanziato nel 2021 si esaurirà nei prossimi mesi – continua Possenti -. Per quanto modesto, ha rappresentato comunque un primo passo fondamentale per permettere alle Regioni di avviare 31 piani di intervento nel campo della diagnosi e della presa in carico delle persone con demenza. Ora questi passi avanti rischiano di essere gettati al vento perché il nostro Governo non ritiene importanti i bisogni e i diritti delle oltre 1.480.000 persone con demenza che vivono in Italia e quelli dei loro familiari e caregiver”.
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Inoltre, Le Regioni devono poter proseguire con l’implementazione dei loro progetti - aggiunge il segretario generale della Federazione Alzheimer Italia - anche per risolvere una situazione a macchia di leopardo che non garantisce ovunque lo stesso livello di servizi. Devono essere messi in atto interventi nazionali, in grado di incidere veramente sulla qualità della vita di chi convive con la demenza.
Attualmente il testo della legge di bilancio è all’esame della Commissione Bilancio del Senato, ed entro il 31 dicembre 2023 dovrà essere approvato da entrambe le camere. “Come associazione di familiari conosciamo bene il dolore, la paura e anche la rabbia che si possono provare quando arriva la demenza e ci si trova di fronte a una situazione di confusione e mancanze nell’assistenza e nel supporto. Per questo – conclude Possenti - chiediamo con forza al Governo e a tutti i parlamentari di rimediare alla mancanza e intervenire perché sia garantito un finanziamento stabile e adeguato al Piano Nazionale Demenze. Insieme al nostro partner internazionale Adi – Alzheimer’s Disease International abbiamo inviato una lettera al ministro della Salute Orazio Schillaci, per ribadire questa necessità. Non possiamo lasciar sole queste famiglie”.
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Leggi di bilancio, la lettera al ministro della Salute Schillaci per sovvenzionare il Piano nazionale demenze
La lettera ricorda che “il Piano Nazionale Demenze ha individuato quattro obiettivi strategici adottati dal ministero della Salute: promuovere interventi e politiche sanitarie e socioassistenziali; rafforzare la rete dei servizi per raggiungere un approccio integrato; garantire un’assistenza di alta qualità; migliorare la vita delle persone con demenza e delle loro famiglie e affrontare lo stigma che circonda questa condizione. Condividere e sostenere a parole questi campi di azione non basta: senza finanziamenti non sarà possibile attuare interventi in grado di incidere concretamente sulla vita delle persone con demenza e dei loro caregiver”.
“Per questo noi di Federazione Alzheimer Italia e Alzheimer’s Disease International chiediamo con forza a Lei, al suo ministero e a tutto il Governo di rimediare a questa gravissima mancanza e intervenire perché sia garantito il rifinanziamento del Piano Nazionale Demenze, e che il nuovo stanziamento sia almeno triennale. La disponibilità di fondi pluriennali è fondamentale per poter avviare progetti con benefici a lungo termine e di cui le persone con demenza e i loro caregiver non rischino di venire privati da un giorno all’altro”.
“Chiediamo inoltre – conclude la lettera al ministro Schillaci - che il Piano Nazionale Demenze, con il suo aggiornamento previsto a breve, diventi, al pari delle altre strategie europee, un piano governativo comprensivo di obiettivi, indicatori e tempi ben precisi. Anche e soprattutto in questo momento storico, che vede un rinnovato interesse per la ricerca e l’affacciarsi sul mercato di possibili farmaci, è infatti fondamentale sostenere le famiglie nelle numerose difficoltà che incontrano tutti i giorni, continuando a investire non solo nella ricerca di nuove terapie, ma anche nella cura e nell’assistenza”.