Cronache

Mantova, violenza sessuale su 13enne: a processo il compagno, madre indagata

Di Redazione Cronache

Il pm avanza la richiesta di avviare un processo anche per la 50enne, a cui è contestata la stessa accusa del giovane, per non aver impedito il fatto

Mantova, 13enne violentata diventa madre: a processo il ragazzo. Indagata anche la madre della giovane adolescente

Una storia di violenza sessuale da parte di un 21enne ai danni di una giovane ragazza di 13 anni, che a causa dell'atto ha avuto una figlia, che oggi ha 15 mesi. Il fatto è successo 2 anni fa a Mantova, dove si è tenuta oggi, 11 ottobre, l'udienza preliminare presso il Tribunale. 

I due - riporta Repubblica - si sono presentati in aula mano nella mano, stringendo la figlioletta, concepita nel 2021, quando la madre aveva appena 13 anni e il padre 19. La gravidanza era stata segnalata ai servizi sociali dagli insegnanti della scuola media mantovana che la ragazzina frequentava all’epoca ed era partito l’iter giudiziario per “procedibilità d’ufficio”, come previsto dal codice penale per i reati così gravi da non richiedere querela. Il ragazzo ora è accusato di violenza sessuale su minore e rischia dai 6 ai 12 anni di reclusione e andrà a processo con rito abbreviato il prossimo 21 novembre.

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È indagata per omessa vigilanza anche la madre 50enne della ragazza, che secondo la legge avrebbe dovuto controllare la figlia e impedire che tra i due si consumassero rapporti sessuali completi vista la giovanissima età di lei. Il pm Fabrizio Celenza ha avanzato la richiesta di un processo anche per la 50enne, contestandole la stessa accusa di “violenza sessuale ai danni di minore infraquattordicenne” di cui dovrà rispondere il fidanzato: la donna avrebbe infatti “incoraggiato” la figlia a concedersi al giovane.

Questo perché, in base a quanto stabilito dal codice penale, non impedire che si verifichi un evento che si avrebbe l’obbligo giuridico di evitare equivale a provocarlo. Secondo i suoi legali, la 50enne non sarebbe però intervenuta ritenendo la figlia veramente felice e innamorata. Era stata proprio la ragazzina a spiegare ai carabinieri, nel corso di un interrogatorio protetto, che la relazione era maturata nel contesto di un’amicizia di lunga data tra le rispettive famiglie e che era stata lei a prendere l’iniziativa durante una vacanza.

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“Il rigore della norma va ricondotto nel contesto di una vicenda nella quale non c’è traccia della violenza presunta dalla legge – ha più volte ripetuto l’avvocato Giovanni Gasparini, che difende il giovane padreA sconfessare la violenza è stato lo stesso atteggiamento dei ragazzi, mano nella mano”. La giovane coppia attualmente convive nella casa dei genitori di lui, al confine tra Veronese e Mantovano.