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Cronache
Massa, il comune esce dallo Sprar. E dieci migranti rischiano la strada


A giugno c'era stato l'annuncio, ora le conferme. “Il Comune esce dallo Sprar, dal primo ottobre i migranti dovranno lasciare le strutture”. Così il neosindaco leghista di Massa, Francesco Persiani, ha annunciato la volontà del comune toscano di fuoriuscire dal sistema di protezione dei rifugiati e dei richiedenti asilo. Sul territorio massese sono una decina i migranti ospitati negli Sprar. “Cinque di loro avevano già finito il tempo di accoglienza e sarebbero usciti comunque”, ha spiegato il sindaco. Il problema resta però per altri cinque, di cui un paio con problemi di salute: “Siamo vicini umanamente a queste persone – ha chiosato il sindaco – ma politicamente confermiamo la linea del Ministero dell’Interno e saranno gli ospedali pubblici a prendersi in cura i migranti malati”.

Il rischio concreto - si legge su www.redattoresociale.it - è che queste persone finiscano per strada. “Saranno le associazioni che gestiscono lo Sprar a occuparsi di loro, oppure i comuni limitrofi a Massa”, ha detto il sindaco Persiani. E se non dovessero riuscire a trovare alloggi alternativi, cosa succederà? “Ho sentito il Ministero, mi hanno garantito che ci penseranno loro a trovare una sistemazione”. Alla base della scelta di uscire dallo Sprar, spiega il primo cittadino, il fatto che “questo sistema non ha prodotto integrazione reale” ed “è meglio investire i soldi guadagnati per la popolazione locale e per cose più importanti”.

L’annuncio del sindaco ha creato un coro di polemiche, tra cui quella della parlamentare Martina Nardi (Pd), che ha presentato una interrogazione parlamentare visto che, ha spiegato, “a Massa verrà compromesso il diritto di nove persone all’accoglienza, solo perché il Comune ha un colore politico diverso da altri”. Parole simili da Tommaso Fattori e Paolo Sarti, consiglieri regionali di Sì-Toscana a Sinistra.“Che un Comune di grandi dimensioni come Massa esca dal sistema Sprar serve soltanto a stroncare il futuro di quei giovani stranieri che stavano realizzando i percorsi formativi e d’inserimento socio lavorativo previsti dal progetto, per inseguire la delirante propaganda del ministro Salvini”. E poi: “Se un Comune si sfila dal progetto, l’unico risultato è aumentare il rischio che queste persone finiscano nella marginalità, nel lavoro nero o perfino nelle mani delle organizzazioni criminali”.

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