Cronache

Messina Denaro, nel covo viagra e preservativi. Nordio firma il 41-bis

I carabinieri del Ros hanno individuato il covo dell'ex latitante arrestato ieri alla clinica Maddalena di Palermo

Matteo Messina Denaro: Nordio ha firmato il 41bis

Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha firmato questa mattina il 41bis per Matteo Messina Denaro. Lo rende noto il dicastero di via Arenula.

 

Matteo Messina Denaro entra nella clinica prima dell'arresto. VIDEO

VideoIl favoreggiatore di Messina Denaro parla con i pm 

Starebbe parlando con i pm Andrea Bonafede, l'uomo che ha "prestato" l'identità al boss Matteo Messina Denaro. Con i magistrati avrebbe fatto mezze ammissioni dicendo di conoscere il capomafia fin da ragazzo e di essersi prestato a comprare, con i soldi del padrino, la casa in cui questi ha passato l'ultimo anno. L'immobile, in pieno centro abitato, a Campobello di Mazara, risulta intestata infatti a Bonafede. Il geometra risulta indagato per associazione mafiosa. 

Matteo Messina Denaro sale sull'elicottero dei Carabinieri per il trasferimento in carcere a L'Aquila. VIDEO

Matteo Messina Denaro, indagato il medico curante di "Andrea Bonafede"                           

Mafia, oncologo: Messina Denaro è grave

"Le sue condizioni sono gravi, la malattia ha avuto un'accelerazione negli ultimi mesi. Non lo definirei un paziente in buone condizioni di salute. Sono certo che continuerà a ricevere tutte le cure di cui ha bisogno. Ieri i carabinieri mi hanno chiesto se posticipare di tre, quattro giorni il ciclo di chemioterapia che avrebbe dovuto fare qui avrebbe avuto conseguenze e io ho firmato l'autorizzazione perchè un ritardo così contenuto non avrà alcun effetto sul suo stato di salute". Lo dice a Repubblica online Vittorio Gebbia, responsabile dell'Oncologia medica della clinica La Maddalena, dove il boss Matteo Messina Denaro è stato arrestato ieri mattina. Gebbia ha visitato il boss, alias Andrea Bonafede, nel gennaio 2021 prima di una valutazione multidisciplinare chirurgica. Poi il mafioso ha iniziato la chemio e il 4 maggio 2021 è stato operato per le metastasi al fegato da una equipe chirurgica. Gebbia dice che la prognosi infausta è stata "accolta con grande dignità" dal paziente che aveva, la "piena consapevolezza delle sue condizioni di salute" e "nessun atteggiamento che potesse destare sospetto".

Il giorno dopo l’arresto di Matteo Messina Denaro proseguono le indagini del Ros dei carabinieri coordinate dal procuratore capo di Palermo Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido. Che hanno iscritto nel registro degli indagati anche Alfonso Tumbarello, 70 anni, medico in pensione, di Campobello di Mazara: aveva in cura 'Andrea Bonafede', l’alias utilizzato da Matteo Messina Denaro, per ricevere le cure anticancro alla clinica La Maddalena di Palermo. Tumbarello era medico di base ed erano firmate da lui le prescrizioni mediche per le cure dell’ex super latitante e sarebbe stato a a conoscenza delle sembianze di Bonafede. Lo studio del medico è stato perquisito e ieri è stato sentito dagli investigatori. Proprio a Campobello è stato trovato la casa-covo dell'ex latitante, setacciata in queste ore dai carabinieri del Ris. 

Matteo Messina Denaro, profumi e griffe nel suo Covo 

Sneakers griffate, vestiti di lusso, un frigorifero pieno di cibo, ricevute di ristoranti, pillole per potenziare le prestazioni sessuali, profilattici sono alcune delle cose trovate nella casa usata dal boss Messina Denaro e scoperta dai carabinieri nella notte nel centro di Campobello di Mazara. L'abitazione risultava intestata ad Andrea Bonafede, il geometra che avrebbe prestato la sua identità al padrino e che ora è indagato. Al momento non risulta che nell'immobile vi fossero documenti particolari tanto che gli inquirenti sospettano che possa esserci un secondo immobile in cui cercare il cosiddetto tesoro di Messina Denaro. 

Non sono state trovate armi nel 'covo' di Matteo Messina Denaro, individuato nel centro di Campobello di Mazara, in provincia di Trapani. Si tratta di una abitazione in una palazzina a cui gli investigatori – coordinati dal procuratore di Palermo, Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido – sono arrivati ieri a tarda sera. Al suo interno rinvenuti profumi e abiti griffati del boss che amava il lusso e che quando è stato arrestato portava un orologio da 35 mila euro. Gli investigatori cercano elementi sui documenti 'segreti' di cosa nostra e elementi per individuare la rete di fiancheggiatori e favoreggiatori di Matteo Messina Denaro, ricercato da 30 anni e arrestato ieri mattina a Palermo. La procura della repubblica di Palermo ha posto i sigilli sull’appartamento di via Cb31, nel paese vicino a Castelvetrano. Sul posto gli investigatori del Ros. Quelli del Ris di Messina effettueranno i rilievi scientifici. 

Matteo Messina Denaro, il boss "abitava nel covo da almeno 6 mesi"

"Matteo Messina Denaro abitava qui da almeno sei mesi. Un appartamento, ben ristrutturato, che testimonia che le condizioni economiche del latitante erano buone. Arredamento ricercato, di un certo tenore, non di lusso ma di apprezzabile livello economico". Così il comandante provinciale dei carabinieri di Trapani Fabio Bottino, dopo l'ispezione nel covo dove si nascondeva Matteo Messina Denaro. "Perquisizioni e accertamenti sono in corso. Stiamo rilevando la presenza di tracce biologiche, di eventuali nascondigli o intercapedini dove può essere stata nascosta della documentazione. Un lavoro per il quale occorreranno giorni". 

Il covo di Messina Denaro a Campobello di Mazara, le immagini dei Carabinieri. VIDEO

Matteo Messina Denaro, trasferito nel supercarcere dell'Aquila

Il boss Matteo Messina Denaro è detenuto nel carcere dell'Aquila. Lo si apprende da fonti investigative. Massiccio il dispiegamento di forze per assicurare il detenuto lungo il trasferimento dall’aeroporto da Pescara, da dove l’elicottero dei carabinieri è atterrato dopo il decollo da quello militare di Palermo, fino al supercarcere dell’Aquila che conta oltre 100 mafiosi.

Matteo Messina Denaro, il procuratore di Palermo De Lucia: detentore segreti eventi stragisti 

Matteo Messina Denaro "e' sicuramente il punto di riferimento di Cosa nostra trapanese, ma e' anche il detentore di una significativa parte dei segreti dell'organizzazione, e' a conoscenza di una serie di dinamiche di alto livello, con specifico riferimento agli eventi stragisti di cui e' stato assolutamente protagonista". Lo ha detto il procuratore di Palermo, Maurizio De Lucia. Un "patrimonio di conoscenze", ha detto a TgSky24, "ma non sappiamo quale sviluppo avranno i contatti con lui", ha aggiunto.

Matteo Messina Denaro, il procuratore di Palermo De Lucia: difficile sia passato inosservato

"Abbiamo le nostre riserve sul fatto che possa essere passato inosservato a Campobello di Mazara. Non c'e' molta differenza tra le immagini che avevamo a nostra disposizione e l'uomo che abbiamo individuato e poi arrestato. Ma non abbiamo ricevuto alcun segnale dal territorio, del resto non ci aspettavano gare in questo senso...", ha specificato De Lucia in riferimento alla scoperta della casa a Campobello di Mazara dove risiedeva da tempo. Matteo Messina Denaro "riteneva che il rischio di essere scoperto fosse limitato. Era vanitoso, si curava molto, ama le buone relazioni con la gente... altri latitanti erano lontanissimi dal farsi fotografare, lui no, ma i profili del carattere hanno inciso". 

Matteo Messina Denaro, il procuratore di Palermo De Lucia: obiettivo ricostruire rete latitanza

L'obiettivo ora e' "identificare la rete" che lo ha protetto e ha garantito la latitanza di Matteo Messina Denaro, ha ribadito De Lucia. E gia' sono stati compiuti i primi passi, con l'arresto dell'autista Giovanni Luppino, l'incensurato commerciante di olive, bloccato ieri insieme al boss nella clinica di Palermo. Mentre e' indagato il medico di Campobello di Mazara che "ha consentito al boss di curarsi sotto falsa identita' e dunque era inevitabile indagare questo aspetto". E "ci sono altri accertamenti", ha proseguito. Le verifiche sulla documentazione acquisita punta ricostruire nel breve periodo "la rete dei suoi affari immediati", ma l'obiettivo nel lungo periodo "e' ricostruire tutto il suo percorso di latitanza e non solo degli ultimi due anni".