Cronache
Messina Denaro, sfogo in clinica a Palermo. Bonafede, silenzio davanti al Gip
"Fallo ora che sai che non manca molto al momento in cui quel bambino e tutti gli altri te li ritroverai davanti"
Matteo Messina Denaro: il clamoroso sfogo dalla clinica
"Le responsabilità e le risposte sono scritte tutte nella cartella clinica della Repubblica italiana. Per la quale - mi pare evidente - non c'è schema di terapia che possa condurre a guarigione". Che le condizioni di Matteo Messina Denaro fossero critiche era già stato detto in varie occasioni. Tuttavia, stupisce lo sfoglo social di Alessia Randazzo, responsabile dell'area legale Affari generali della Clinica la Maddalena di Palermo, dove il boss si sottoponeva a cure chemioterapiche.
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Proprio in clinica è avvenuto l'arresto di Messina Denaro, che girava coi documenti intestati ad Andrea Bonafede: "Al signor Andrea Bonafede - scrive ancora Randazzo - avrei da dire una sola cosa: se, facendoti prestare una vita che non meriti, nel cammino della malattia ti fossi specchiato in ognuno dei tuoi errori, adesso parla, fallo ora che sai che non manca molto al momento in cui quel bambino e tutti gli altri te li ritroverai davanti".
Poi, con quello che sembra un riferimento alle illazioniu sul comportamento della clinica, Randazzo scrive: "Ci sono persone che da oltre vent'anni escono di casa ogni mattina per servire e non per apparire e che con il loro lavoro hanno dimostrato concretamente che il miglior medico in Sicilia non è più l'aereo. Non è la prima, né sarà l'ultima volta che saremo chiamati a pagare un prezzo per i nostri sforzi, per quel peso quotidiano che ci opprime l'anima, ma che abbiamo imparato a trasformare in abbraccio. Le spalle oramai si sono fatte larghe".
Intanto, i Carabinieri hanno perquisito la casa di Castelvetrano, dove Matteo Messina Denaro ha passato gli anni precedenti alla latitanza, con la madre. Tra gli obbetti ritroviati i classici occhiali da sole Ray Ban, con le lenti marroni, altre lenti da occhiali, una foto nota di un boss giovane con quegli stessi occhiali, accanto al quella del padre Francesco, una bottiglia di champagne e vari libri tra i quali "Facce da mafiosi".
Messina Denaro, il prestanome Bonafede fa scena muta davanti al Gip
E nel frattempo è iniziato al carcere Pagliarelli di Palermo l'interrogatorio di garanzia dell'incensurato Andrea Bonafede, arrestato per associazione mafiosa per avere prestato la sua identità al boss Matteo Messina Denaro, almeno negli ultimi 12 mesi. Il 59 anni di Campobello di Mazara, interrogato dal Gip Alfredo Montalto e difeso dall'avvocato Aurelio Passanante, si è però avvalso della facoltà di non rispondere.