Cronache

Mestre e il bus elettrico. L'esperto: "Se va a fuoco, più difficile spegnerlo"

Di Redazione Cronache

Non ci sono dati che certifichino un eccesso di incendi per veicoli elettrici, ma una cosa è sicura: intervenire dopo un incidente è più complicato

Strage Mestre, il dibattito sui rischi del motore elettrico. Parola ad un ingegnere esperto nel settore

La strage di Mestre costata la vita a 21 persone e il ferimento di altre 15 fa discutere. Mentre si cerca di ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente resta un interrogativo legato al fatto che il bus precipitato fosse elettrico. Non esistono - scrive Il Messaggero - dati che mostrino un eccesso di incendi nei veicoli elettrici. Tutti gli esperti però concordano su un fatto: quando c’è un incidente in cui il mezzo elettrico va a fuoco, intervenire è notevolmente più complicato. La tragedia di Mestre ha alimentato il dibattito, ma anche andando a rileggersi gli studi sul tema realizzati in Europa e in America da varie agenzie non esistono evidenze scientifiche sulla maggior quantità di incidenti legati a mezzi elettrici. 

Leggi anche: Strage Mestre, il guardrail degli anni '50 con un buco. L'esperto: "Obsoleto"

Leggi anche: Alberto Rizzotto, chi era il conducente del bus di Mestre

"Per ogni tipo di veicolo - spiega a Il Messaggero l’ingegnere Enrico Pagliari, direttore automotive Aci Progei - ci sono delle schede di rischio che indicano come intervenire in caso di incendio, sono destinate ai vigili del fuoco e ai soccorritori. Per quelli con motori convenzionali sono sempre molto semplici, di 2 o 3 pagine. Per i veicoli elettrici invece parliamo ogni volta di plichi molto voluminosi e articolati. I vigili del fuoco stanno effettuando corsi di aggiornamento proprio per sapere cosa fare quando intervengono sul rogo di un veicolo elettrico. Ma bisognerebbe lanciare un warning, un avvertimento, alle case produttrici: in fase di progettazione è necessario limitare questi problemi, rendere molto più semplici le procedure da seguire per spegnere gli incendi, che non possono essere così differenti da un modello all'altro".