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Cronache
Migranti. Msf: "Respingimenti sul confine Francia-Spagna e diritti violati"

Il confine tra Spagna e Francia e' diventato uno dei principali punti di passaggio in Europa per i migranti che cercano di raggiungere la Francia o continuare il proprio viaggio verso altri Paesi. Le équipe di Medici senza frontiere (Msf) effettuano visite regolari lungo il confine francese per documentare la situazione e fornire supporto alle organizzazioni locali. Nel dicembre 2018, le équipe di Msf hanno raggiunto le citta' di Bayonne, Irun e Hendaye. Sebbene ci siano quasi mille chilometri tra il confine italiano e quello spagnolo, nell'area dei Paesi Baschi, le violazioni dei diritti e i metodi della polizia francese restano pressoche' gli stessi.

La polizia francese dislocata sui ponti che separano la Francia dalla Spagna riporta sistematicamente indietro i richiedenti asilo, una pratica che equivale a un respingimento."Una volta respinti dalla Francia, i migranti vengono consegnati alla polizia spagnola che, dopo una identificazione sommaria, li rilascia all'inizio del ponte che collega Irun a Hendaye, a pochi metri dal confine francese" spiega Corinne Torre, capo missione di Msf in Francia. I migranti restano cosi' intrappolati in un incessante circolo di respingimenti. Soli e senza speranza, diventano facili prede delle reti di trafficanti, che spesso rappresentano la loro unica possibilita' di oltrepassare il confine e chiedere il riconoscimento dei loro diritti.

"Sono arrivato a Irun, in Spagna, ho attraversato il confine verso la Francia e ho preso il treno per Bordeaux" racconta Nana, 16 anni, originario della Guinea. "Quando sono arrivato alla stazione, la polizia francese mi ha fermato. Mi hanno chiesto i documenti, ma non avevo nulla da mostrare. Poi mi hanno chiesto l'eta'. Sono nato nel 2002, il 19 febbraio. Mi hanno detto di entrare con loro in macchina e mi hanno riportato ad Irun, in Spagna. Essendo minorenne, non me l'aspettavo.Noi dovremmo ricevere protezione." In quanto minore, aveva in effetti diritto a ricevere protezione in Francia.

Lungo le aree di confine, la societa' civile si e' organizzata per compensare la risposta totalmente inadeguata delle istituzioni. È il caso, ad esempio, del collettivo di cittadini basato ad Irun, che assiste i migranti che arrivano dal sud della Spagna o che vengono respinti dalla Francia, e delle associazioni Diakite' e Atherbea, che gestiscono un centro di transito a Bayonne, in Francia, che puo' ospitare fino a 200 persone e che e' sempre pieno. Per aiutare ad affrontare la situazione, anche in Francia le équipe di Msf supportano la societa' civile e i volontari donando kit per l'igiene di base e coperte.

Alcuni Comuni, come quello di Bayonne, offrono assistenza ai migranti: "Sono stato a Place des Basques, dove si radunano i migranti, insieme al mio vice che e' il responsabile per la Solidarieta'" spiega Jean-Rene' Etchegaray, sindaco di Bayonne. "Vedendo di persona le loro difficolta', che non mangiavano da giorni e che da ancora piu' tempo non si erano potuti lavare, non ho perso tempo a chiedermi se dovevano essere aiutati. Penso sia un obbligo morale, al di la' delle nostre convinzioni, della nostra religione o dei nostri valori. È una semplice questione di umanita'".

Questa sistematica politica di respingimenti e' intollerabile. Alle persone viene negata l'opportunita' di fare richiesta di asilo in Francia e i minori non vengono trattati come tali - sono regolarmente respinti e rimandati in Spagna invece di essere protetti dalle autorita' francesi, come previsto dalla legge.

Fonte: Redattore Sociale

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