Cronache
Moschee non più in garage e capannoni. Guerra tra il governo Meloni e gli imam
Polemiche per la proposta di legge che prevede più vincoli per le religioni che non hanno firmato intese con lo Stato. I musulmani: "Incostituzionale"
Polemica tra FdI e i musulmani per il no alle moschee in garage e magazzini
Un testo presentato in commissione Ambiente vieta che si possano creare luoghi di culto in edifici che non hanno una precisa destinazione d’uso, a esclusione delle religioni che hanno intese con lo Stato. A essere colpita sarebbe soprattutto la comunità musulmana, che critica la mossa del governo.
''E' una proposta di legge che chiaramente discrimina i musulmani e non rispetta la Costituzione italiana che tutela tutti i cittadini che abitano in Italia. E' qualcosa di incostituzionale''. Lo dice all'Adnkronos Sami Salem, imam della moschea della Magliana di Roma, in merito alla proposta di legge targata Fratelli d'Italia che punta a vietare la trasformazione di capannoni industriali o garage in luoghi di culto per le comunità islamiche.
''Chi ha proposto una legge simile ha bisogno di lezioni di Costituzione. La Carta sancisce la libertà di culto e qualunque disegno di legge non in linea con quei principi viene rimandato indietro. Diverse regioni hanno provato a fare una cosa simile ma non ci sono riusciti perché è incostituzionale. Dispiace che qualche politico che oggi è al governo non ha capito che la nostra società è cambiata e deve dare risposte per risolvere le situazioni e non per sviare i problemi della società", dice all'Adnkronos l'imam di Firenze Izzeddin Elzir.
"Riguardo la proposta di legge di Fratelli d'Italia per vietare moschee in capannoni e garage privi dei requisiti urbanistici, strutturali e di sicurezza necessari, ricordo che non siamo mai stati contrari a qualsiasi legge o provvedimento che stabilisca di mettere in sicurezza i nostri luoghi di culto. Abbiamo invece sempre richiesto alle istituzioni di concederci spazi dignitosi che rispettino le norme e i criteri previsti dalla legge", dice all'AdnKronos l’Imam di Catania e Presidente della Comunità islamica in Sicilia, Abdelhafid Kheit. "Penso - aggiunge- che la mancanza di queste autorizzazioni abbia costretto la maggior parte dei musulmani a professare la loro fede in degli scantinati e dei garage. La proposta - evidenzia l’Imam- necessità di approfondimenti e di audizioni per trovare la soluzione migliore ma la proposta per come e’ stata presentata è una violazione dell'art.19 della Costituzione che sancisce la libertà di culto, essendo mirata a impedire la libera professione delle fedi che non hanno sottoscritto un’intesa con lo Stato italiano".
"Il nostro augurio - conclude Abdelhafid Kheit- è di avere la possibilità di discutere questa proposta di legge, rendendola realmente utile al fine di dare dignità ai luoghi di culto presenti nel territorio italiano, raggiungendo un’intesa con lo Stato per poter agire in maniera coordinata e proficua".