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Cronache
Motivazioni sentenza Cucchi, “Tedesco credibile, non parlò per 'muro' vertici"

Cucchi, assise: indubitabile evento traumatico in caserma cc

"L'istruttoria dibattimentale ha consentito di raggiungere delle indubitabili certezze: a seguito dell'arresto di Stefano Cucchi e, in particolare, in sede di permanenza nella sala adibita a fotosegnalamento presso la compagnia Casilina si è verificato un evento traumatico ai suoi danni", in conseguenza del quale il geometra di 31 anni "ha subito varie lesioni tali da necessitare con urgenza il ricovero in ambiente ospedaliero". E' un passo della motivazione della sentenza con la quale la corte d'assise di Roma, il 14 novembre scorso, ha condannato quattro carabinieri, di cui due, (Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro) per omicidio preterintenzionale in relazione al pestaggio. Cucchi, "vivendo sino alla sera del 15 ottobre 2009 (quella dell'arresto, ndr) in una condizione di sostanziale benessere, se non avesse subito un evento traumatico, non avrebbe sofferto di molteplici e gravi lesioni, con l'instaurarsi di accertate patologie che hanno portato al suo ricovero e da lì a quel progressivo aggravarsi delle sue condizioni che lo hanno condotto a morte (avvenuta il 22 ottobre 2009, ndr)".

Cucchi, assise: prima di arresto era in condizioni normali

"E' indiscutibile che Stefano Cucchi la sera dell'arresto versava in condizioni fisiche assolutamente normali e che non presentava nè manifestava alcun segno di lesioni fisiche". Lo sottolinea la corte d'assise di Roma nelle motivazioni della sentenza per la quale sono stati condannati 4 carabinieri di cui due per omicidio preterintenzionale in relazione al pestaggio avvenuto nella caserma Casilina. 

Cucchi, assise: morto per catena fattori, infondata epilessia

"​E' assolutamente fondata e condivisibile la prospettazione medico-legale che ha ricondotto il meccanismo causale della morte di Stefano Cucchi a una concatenazione polifattoriale in cui essenziale, se non unico, è risultato un riflesso vagale connesso alla vescica neurogenica originata dalla lesione in S4 tale da determinare un'aritmia letale". Lo scrive la corte d'assise di Roma che sottolinea "l'inconsistenza della tesi della morte per Sudep (la morte improvvisa per epilessia da pazienti in buono stato di salute, emersa dalla perizia in sede di incidente probatorio, ndr), mera ipotesi non suffragata, anzi smentita, da alcuna evidenza clinica". 

Cucchi, assise: Tedesco credibile,non parlò per 'muro' vertici

E' da considerare "credibile" il 'supertestimone' del pestaggio in caserma Francesco Tedesco, il carabiniere assolto dall'accusa di omicidio preterintenzionale in relazione alla morte di Stefano Cucchi e condannato per falso a due anni e mezzo di reclusione. "La narrazione" del militare dell'Arma sulle fasi immediatamente successive all'arresto di Cucchi è stata riscontrata da numerosi elementi. Per la corte d'assise, Tedesco non solo è intervenuto per "cessare l'azione violenta", impedendo ai colleghi Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro di continuare il pestaggio, ma "ha spiegato in modo comprensibile e ragionevole il suo pregresso silenzio, sottolineando il 'muro' che aveva avuto la certezza gli si fosse parato dinnanzi costituito dalle iniziative dei suoi superiori, dirette a non far emergere l'azione violenta perpetrata ai danni di Cucchi, e a non perseguire la volontà di verificare che cosa fosse realmente accaduto", la sera dell'arresto.

Cucchi, assise sui falsi: 'sagra errori, anomalie e sciatteria'

"Il verbale di arresto di Stefano Cucchi appare già, ad un prima lettura, un concentrato di anomalie, errori ed inesattezze. Il soggetto sottoposto alla misura pre-cautelare viene indicato nell'incipit con luogo e data di nascita a lui non pertinenti". Lo evidenzia la corte d'assise di Roma nella motivazione della sentenza chiusasi il 14 novembre scorso con la condanna per falso dei carabinieri Francesco Tedesco (2 anni e mezzo di reclusione) e Roberto Mandolini (3 anni e 8 mesi). Per la corte, questa "'sagra degli errori' rafforza la sensazione che l'attestazione dell'identificazione di Cucchi a mezzo di rilievi foto-segnaletici e di accertamenti dattiloscopici sia stata una (macroscopica, madornale) svista".

L'omissione dei nomi di Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro (i carabinieri ritenuti i protagonisti del pestaggio, ndr) tra gli autori dell'arresto di Stefano Cucchi è stata casuale? No, per la corte secondo cui ciò "l'assenza dei due è funzionale alla cancellazione di qualsiasi traccia della drammatica vicenda avvenuta all'interno della caserma". Ma "le altre indicazioni contenute nella descrizione dell'oggetto del verbale di arresto sono state frutto di disattenzione degli autori dell'atto, e non del deliberato intento di fornire una falsa rappresentazione". Per la corte, tra omissioni, falsi ed errori, tutta la situazione maturata dalla sera dell'arresto di Cucchi è stata  "caratterizzata da pressappochismo e sciatteria".

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