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Tragedia Natisone, gli audio choc dei pompieri: "Ma siete ancora voi?"
Soccorsi in ritardo di 40 minuti, sono morti tre ragazzi a causa della piena del fiume. L'inchiesta
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Tragedia Natisone, le tre telefonate tra i ragazzi e i pompieri
La foto dell'ultimo abbraccio tra Patrizia Cormos, studentessa di 20 anni, Bianca Doros, 23 anni e il fidanzato di 25 anni, Cristian Casian Molnar, morti nella tragedia del torrente Natisone, in Friuli, alla fine di maggio dello scorso anno, è ancora impressa negli occhi di tutti. Ma le indagini sulla causa del decesso dei tre ragazzi proseguono e sono emerse novità importanti su questo caso. "Ancora la signora?". Ha risposto così - in base a quanto risulta dalle carte dell'inchiesta e lo riporta La Repubblica - il capoturno dei vigili del fuoco di Udine, quando Patrizia Cormos ha chiamato per la terza volta lo scorso 31 maggio. L’acqua del Natisone, il fiume di Premariacco nell’Udinese, stava salendo attorno a Patrizia e a Bianca Doros e Cristian Molnar, gli amici in gita al fiume con lei.
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La piena li ha uccisi in 40 minuti. Nonostante i tre giovani avessero subito chiamato i vigili del fuoco per segnalare quanto stava accadendo. Cioè che una stradina di ghiaia, in pochi secondi, si era ricoperta di acqua intrappolandoli. Dai tabulati telefonici - prosegue La Repubblica - risulta che solo alle 14 è stata allertata la base dell’Aeronautica, che dista una ventina di chilometri dal Natisone. Prima di quell’orario il capoturno ha invece inviato squadre di terra dei vigili del fuoco, che nulla hanno potuto contro la furia dell’acqua.
Poi ha fatto partire da Venezia un altro elicottero. Quando Patrizia, Christian e Bianca, erano già morti. Ad ascoltare gli audio agli atti della procura è stata per prima la mamma di Patrizia Cormos, Mihaela Tritean. "Mia figlia - dice a La Repubblica - continuava a ripetere che mancavano pochi minuti. E il vigile le consigliava di aggrapparsi a qualcosa. Ma i ragazzi attorno avevano solo acqua. Mia figlia era disperata, urlava, e l’hanno lasciata sola".