Cronache
Nizza, il generale Mori: "Il tir? Attentato imprevedibile e incontrollabile"

L'ex direttore del Sisde Mario Mori: "A Nizza attentato con tecniche imprevedibili e incontrollabili"
di Lorenzo Lamperti
@LorenzoLamperti
Il generale Mario Mori, a lungo impegnato nell'antiterrorismo ed ex direttore del Sisde, analizza in un'intervista ad Affaritaliani.it la dinamica dell'attentato di Nizza e i possibili rischi per l'Italia.
Generale Mori, quali riflessioni si possono fare sulla dinamica dell'attentato di Nizza?
La tecnica dell'attacco di Nizza non è nuova. E' stata usata varie volte in Medio Oriente, specialmente in Israele. I camion sono stati uno strumento usato durante l'Intifada, in particolare alle fermate degli autobus contro la folla.
Si può prevenire o arginare un attacco del genere?
No, è un tipo di attacco incontrollabile. Qualsiasi persona si può impossessare di un auto o di un camion, scegliere una località dove ci sono molte persone e attaccare. E' un tipo di attacco non controllabile né dall'attività di polizia sul territorio né dall'intelligence.
Non serve una preparazione particolare?
No, non serve nessuna preparazione. Anche la questione dell'arma è relativa. Se vai in una piazza durante un comizio e ti scagli sulla folla alla guida di un tir non c'è alcun bisogno di sparare per fare decine di vittime.
Quindi un attacco simile può essere condotto anche da un cosiddetto "lupo solitario"?
Certamente sì, come tra l'altro potrebbe chiaramente essere avvenuto in questo caso. Da quello che risulta l'autista del camion era un violento con precedenti per piccoli crimini. Non era conosciuto come potenziale terrorista. Per un attentato come quello del Bataclan ci vuole un humus favorevole, un territorio abitato da gente che ti può sostenere e non ti denuncia. Per fare un attentato come quello di Nizza basta invece la follia di una persona che può agire anche in maniera solitaria. Chiaramente è molto più difficile da prevedere e controllare.
Perciò potenzialmente un attacco simile può accadere anche in Italia?
Può accadere ovunque. Come detto prima, per un attacco come quello del Bataclan serve di più. Ci vuole una Molenbeek o una banlieu di Parigi o Marsiglia. Cosa che fortunatamente in Italia non abbiamo. Un attacco come quello di ieri invece ci può preoccupare di più. Speriamo solo che a qualche "mente brillante" o qualche "politichetto" non venga l'idea di cambiare le nostre leggi su cittadinanza ed espulsioni. In Italia ci sono pochissimi cittadini di origine musulmana in possesso di un nostro passaporto, credo intorno ai 55 mila. Non dobbiamo aprire la cittadinanza a chiunque. E l'espulsione amministrativa non va toccata, è un fondamentale strumento di prevenzione.
Quali contromisure si possono prendere?
Trovare rimedi a un attacco del genere purtroppo è veramente impossibile.