Cronache
Nutriscore, etichettare il cibo senza criteri uccide il Made in Italy
Prima battuta d’arresto per il Nutriscore. Il sistema non scientifico di etichettature a semafori che penalizza i prodotti italiani. Un’altra panzana UE
Secondo il Prof. Philippe Legrand, direttore del Laboratorio di Biochimica della Nutrizione Umana dell'Agrocampus-INSERM, che ne ha parlato sulla testata francese De European Scientist, “non fornisce informazioni sulla composizione del cibo ma dà un verdetto generale sul cibo. Non è né più né meno che un'opinione o un giudizio. Come fonte di informazioni scientifiche, è insufficiente". In più l'algoritmo utilizzato penalizza i grassi non distinguendo tra diversi tipi, alcuni dei quali sono indispensabili per la salute umana.
Coldiretti ha calcolato che Nutriscore esclude, tacciandoli come negativi, ben l’85% dei prodotti di qualità del Made in Italy e a denominazione di origine. Tra questi con punteggio negativo troviamo anche l’olio extravergine d’oliva, alimento capace di rigenerare le cellule umane, e il Parmigiano Reggiano, a vantaggio di prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta.
Un approccio per Coldiretti fuorviante perché apre le porte al cibo sintetico, dalla bistecca fatta nel bioreattore, al latte senza mucche, che rappresenta una minaccia letale per l’agricoltura italiana, la salute dei consumatori e la biodiversità del pianeta.
Francia, Belgio, Germania e Lussemburgo spingono per il Nutriscore. Il governo spagnolo è invece diviso. L'Olanda si è dichiarata disponibile. L'olio d'oliva potrebbe cambiare di segno modificando il posizionamento della Spagna. Capofila dei contrari siamo proprio noi italiani, con alle spalle Repubblica Ceca, Cipro, Grecia, Ungheria, Lettonia e Romania. Il sistema a semaforo non convince neanche Svezia, Danimarca e Lituania.
"Posso parlare per il nuovo governo”, ha dichiarato all’Ansa il parlamentare italiano Nicola Procaccini (FdI), “quando dico che ci sarà una ferma opposizione a qualunque strumento di classificazione che va a danno dell'agricoltura italiana ed europea". La nuova normativa dovrà dare al consumatore "informazioni chiare ma che non siano condizionanti su quello che mangia", ha scandito la vicepresidente dell'Europarlamento Pina Picierno (Pd), esprimendosi contro i sistemi valutativi, come è il Nutriscore. Per il coordinatore agricoltura del Ppe Herbert Dorfmann (SvP) il Nutriscore è "uno strumento della grande distribuzione per dirci cosa dobbiamo mangiare, e di certo non suggerirà prodotti su cui ha poco profitto". Vedremo come andrà a finire