Cronache
Omicida condannato a 18 anni in permesso premio. Guidava ubriaco, fermato
La madre di Noemi, la 16enne uccisa dal killer nel 2017: "Lo Stato tutela gli assassini, l'ergastolo è per noi vittime"
Omicida della figlia in permesso premio, la madre della vittima: "Meglio non mettere al mondo figli, lo Stato ci volta le spalle"
Noemi Rizzo è stata uccisa nel 2017 dall'ex fidanzato a Castrignano del Capo punta estrema del Salento, a coltellate e colpi di pietra. Il killer 24enne è stato condannato a 18 anni e 8 mesi di reclusione. Ma Lucio Marzo è tornato protagonista delle cronache per una vicenda che ha del clamoroso. Il giovane - si legge sul Corriere della Sera - ha ottenuto un permesso premio ed è uscito dal carcere, ma è stato fermato dalla polizia: era alla guida di un'auto in stato di ebbrezza. La mamma di Noemi non ci sta e punta il dito contro la decisione di lasciare libero di girare un omicida. "Credo - si sfoga Imma Rizzo al Corriere della Sera - nella giustizia, ma la verità è che lo Stato tutela gli assassini. E noi vittime siamo condannate all’ergastolo".
"Chiedo semplicemente - prosegue la mamma di Noemi al Corriere - che venga scontata la pena. Come avviene negli altri Paesi. Mi attengo ai fatti: sono passati appena sei anni e l’assassino di mia figlia è già a spasso. È vergognoso. Provo tanta rabbia ma non intendo arrendermi, andrò avanti. Proseguirò a denunciare le storture di questo sistema. Come si può pensare che un assassino dopo sei anni sia da considerare recuperato? Questa è gente che ha ucciso, ha tolto la vita a un’altra persona".