Cronache
Omicidio Messina, "Ci vuole lucidità per strangolare":analisi della psichiatra
Intervista alla psichiatra e psicoterapeuta Irene Calesini sull'omicidio di Lorena Quaranta la studentessa di Medicina all'Università di Messina
“Forse si può dire che non sopportava la sua gioia di vivere, la sua determinazione e passione nello studio, insomma la sua vitalità. C’è poi l’atto efferato e lucido, lo strangolamento, a quanto si apprende dagli inquirenti, che lascia sgomenti, increduli: ucciderla togliendole l’aria, il respiro vitale”.
Così Irene Calesini, psichiatra e psicoterapeuta romana, parla dell’ennesimo caso di omicidio di una donna, la giovanissima Lorena Quaranta brillante studentessa al sesto anno di Medicina all’Università di Messina, strangolata ieri mattina nella sua abitazione di Furci Siculo, vicino Messina, al termine, stando agli inquirenti, di una discussione, di una lite, dal suo fidanzato Antonio De Pace anche lui studente di Medicina.
Proprio in questi giorni è uscito il libro, curato dalla psichiatra e psicoterapeuta romana ‘La negazione della donna’, per la casa editrice Aracne, con la prefazione pregevole del politologo e storico Giorgio Galli.
“Tutti possiamo avere discussioni con il partner, litigarci anche in maniera veemente, ma – osserva la Calesini - non è questa della lite una ragione congrua per arrivare all’omicidio, allo strangolamento che peraltro - evidenzia - richiede una grande lucidità e determinazione: evidentemente deve esserci dell’altro, un pensiero, di negazione e di annullamento nei riguardi della donna; un’idea, magari covata da tempo, che porta ad eliminare l'altro, la donna, la cui identità, il cui movimento, e direi la cui diversità, non si sopportano".
Ed il libro 'La negazione della donna, affronta proprio il rapporto uomo-donna e la negazione, appunto, della donna, della sua identità e diversità”. “Mi viene da dire, da quel che sappiamo, che in questo atto violentissimo, lo strangolamento, ci sono una lucidità, una freddezza indispensabili per la sua esecuzione", conclude la Calesini che ha dubbi anche sul tentativo di suicidio.