Cronache

Omicidio Pordenone, ecco gli indizi che portano a Ruotolo

"Abbiamo un quadro indiziario complesso che porta all'affermazione di responsabilità per Giosue' Ruotolo". Cosi' si e' espresso questa mattina nel corso di una conferenza stampa il procuratore di Pordenone, Marco Martani, in relazione all'arresto del giovane per l'omicidio di Trifone Ragone e della fidanzata Teresa Costanza avvenuto la sera del 17 marzo scorso in un parcheggio davanti al Palazzetto dello Sport di Pordenone.

"Un elemento importante e' la ricostruzione dei tempi e la presenza delle persone sul luogo dell'omicidio: queste due variabili ci portano a dire che Giosue' Ruotolo era nel parcheggio davanti alla palestra non prima dell'omicidio, ma durante" ha precisato Martani. Ruotolo, spiega il porocuratore "prima aveva detto di non essere stato li', poi ha cambiato versione dopo la visione di alcune immagini; parlando con un testimone abbiamo concluso che e' impossibile che lui non abbia sentito gli spari". Confermato che non esiste al momento una prova diretta, una rappresentazione filmata del delitto, ne' ci sono testimoni oculari.

Ma secondo Martani esiste pero' un quadro articolato di elementi di carattere indiziario che si incastrano tra loro e portano ad incolpare Ruotolo. "Sono persuaso della colpevolezza di Giosue' Ruotolo, ma sono dispiaciuto che ci sia voluto cosi' tanto tempo per giungere alla soluzione del caso - ha detto, Francesco Ragone, padre di Trifone - se non ci fosse stato un muro di omerta', da parte di amici, commilitoni e un po' di tutti, gli elementi chiave sarebbero potuti emergere molto prima".