Cronache
Omicidio Saman, rivelazioni choc: "Padre violento, capace di fare di tutto"
Si cerca giustizia per la giovane pakistana di 18 anni scomparsa a Novellara nell'aprile 2021. Sotto accusa i genitori della ragazza, lo zio e due cugini
Omicidio Saman, i testimoni: "Aveva paura del padre violento". Luci e ombre sul fidanzato
Quello che emerge in modo ricorrente è un unico fatto: Saman aveva paura. “Ci disse che il padre era capace di tutto, era molto ricco e molto potente in Pakistan. Maltrattava lei e la madre, era capace di lasciarle fuori di casa al freddo e al caldo. Era un uomo violento”. Così Angela Oliva, assistente sociale dell’Unione Bassa Reggiana che aveva preso in carico Saman una volta divenuta maggiorenne, e che ha ripercorso le confidenze della ragazza negli ultimi suoi mesi di vita. “Ci siamo allarmati - ha detto l’assistente - quando a marzo 2021 abbiamo saputo che il fidanzato Saqib era stato minacciato dal padre di Saman e lo abbiamo riferito alle forze dell’ordine. Saman ci raccontò anche che dopo la sua fuga in Belgio il padre le aveva lanciato un coltello, ferendo alla mano il fratello che si era frapposto per difenderla”.
Secondo quanto trapela, sarebbero state mostrate anche le foto del volto di Saman sfigurato dalle ecchimosi. E' stata sentita anche F.A., l’educatrice che con Saman ha avuto contatti telefonici fino al 30 aprile 2021, poche ore prima che la 18enne pakistana scomparisse: "Saman mi ha raccontato che il papà beveva vino ed era violento, che anche nell’occasione del suo ritorno dal Belgio le aveva lanciato contro un coltello che aveva poi ferito il fratello”. “Mi aveva detto poi che Saqib veniva da una famiglia povera, motivo per il quale un matrimonio tra i due sarebbe stato impossibile. Che il cugino non le piaceva e che si era allontanata perché i genitori la costringevano a sposarlo”.
LEGGI ANCHE: Omicidio Saman, il fratello e il fidanzato temono di fare la stessa fine
“Il 12 aprile sono stata contattata per messaggio da Saqib che mi chiedeva dove fosse Saman perché non gli rispondeva al telefono - ha spiegato ancora l’educatrice, che aveva risposto "'se stai facendo finta di non sapere nulla ti prego smettila perché Saman per me è come una figlia e sono molto preoccupata'”. La donna al termine della sua deposizione si è commossa, dichiarando: “Non mi fidavo di Saqib perché trovavo scorretto che lui, sapendo che Saman si trovasse in una condizione delicata, la costringesse a fuggire - ha detto - Lei era dipendente da lui, che su di lei aveva un forte ascendente”.