Cronache
Omicidio Yara, la pm si difende: "Nulla da nascondere, sentenze chiare"
La procura sul caso Bossetti: "Le provette contestate non cambierebbero niente"
Omicidio Yara, la pm "meravigliata" delle accuse
Letizia Ruggieri, la pm che si è occupata dell'omicidio di Yara Gambirasio, è sorpresa dalle accuse che le sono piovute contro negli ultimi giorni. "Jeans, felpa e zainetto, il pm Letizia Ruggeri ieri mattina era al lavoro con un certo via vai di colleghi dal suo ufficio. Saluta con cortesia, ma non rilascia commenti sulla decisione del gip di Venezia di trasmettere gli atti alla Procura perché la indaghi, per frode processuale e depistaggio", spiega il Corriere della Sera.
Parla invece ai giornalisti e in particolare al Corriere della Sera il procuratore di Bergamo Antonio Chiappani. Non sulla decisione di Venezia, più in generale sulla vicenda Bossetti e Dna. "Non riesco a capire che incidenza possano avere le 54 provette di materiale biologico residuo ma già ampiamente analizzato e consumato, a fronte di tre sentenze che hanno confermato la colpevolezza di Bossetti. E, in particolare, con le analisi del Ris di Parma avvalorate dai consulenti, utilizzando anche kit diversi, che hanno comprovato la presenza fino a 28 marcatori del Dna di Ignoto 1 sugli indumenti intimi di Yara. Ventotto quando, nel 2012, ne bastavano 21".
"La comparazione dei due Dna non è stata messa in discussione", aggiunge il procuratore al Corriere della Sera, prima di sottolineare che "non vi era alcun interesse della Procura a nascondere le provette, già ampiamente analizzate oggetto di plurime udienze in Corte d’assise".
Il Giornale riporta invece alcuni virgolettati dell'interrogatorio della pm: "Io sono abbastanza meravigliata. La parte residuale che era rimasta in quelle provette erano quasi tutte muffe, rimasugli, materiale scadente...". A un certo punto le dice il pm veneziano d’Ippolito, secondo quanto riporta il Giornale: "Io le contesto che il professor Casari e il colonnello Lago hanno qui detto, da me interrogati, che l’esame era assolutamente ripetibile e che c’era del Dna sufficiente per poter effettuare una nuova comparazione e vedere se quel Dna era effettivamente oppure no il Dna di Bossetti". E qui secondo il Giornale Ruggeri risponde: "Ho tutti i verbali del processo in cui è emersa una cosa completamente diversa, il materiale era inidoneo per qualsiasi altra comparazione".