Ong, i vescovi stanno con Minniti: si rispetti legge, mai pretesti a scafisti
La Cei appoggia la linea dura del Ministro dell'Interno
La linea del rigore sulle attivita' in mare delle Ong, promossa dal ministro dell'Interno Marco Minniti, trova l'appoggio dei vertici della Cei. "Ribadisco, di fronte alla 'piaga aberrante' della tratta di esseri umani", "il piu' netto rifiuto a ogni 'forma di schiavitu' moderna'. Ma rivendico con altrettanto vigore la necessita' di un'etica della responsabilita' e del rispetto della legge", ha detto oggi il presidente, il cardinale di Perugia Gualtiero Bassetti, durante la messa in cattedrale per la festa di San Lorenzo, patrono della citta'. "Proprio per difendere l'interesse del piu' debole, non possiamo correre il rischio - neanche per una pura idealita' che si trasforma drammaticamente in ingenuita' - di fornire il pretesto, anche se falso, di collaborare con i trafficanti di carne umana", ha aggiunto il porporato nella sua omelia.
L'uscita di Bassetti spezza il fronte cattolico che in questi giorni piu' aveva polemizzato con il "codice Minniti" per le Ong e con la missione di navi militari nelle acque libiche, fronte che aveva visto tra i portabandiera proprio il quotidiano dei vescovi, Avvenire, oltre alle varie associazioni di settore. Non giunge pero' del tutto inattesa. In queste settimane, infatti, proprio sentendosi preso di mira organi della Chiesa, e anche da esponenti cattolici in seno al governo, come il ministro Graziano Delrio e il vice ministro Mario Giro, Minniti ha avuto colloqui con alte sfere vaticane, ottenendo rassicurazioni e attestati di stima da Santa Sede e Cei in nome dei ripetuti appelli dal Papa sul dovere di non dar tregua ai trafficanti.
Nella messa di oggi, Bassetti sulla situazione di migranti e rifugiati ha prima richiamato quanto disse mesi fa presentando una mostra a Perugia: "Questa sfida va affrontata con una profonda consapevolezza, grande coraggio e immensa carita'", senza mai disgiungerle "dalla dimensione della responsabilita': verso chi soffre e chi fugge" come "verso chi accoglie e porge la mano". E dopo aver richiamato, col "piu' netto rifiuto" della "piaga aberrante" della tratta e di ogni "forma di schiavitu' moderna", alla necessita' "di un'etica della responsabilita'" e "del rispetto della legge", sollecitando a guardarsi dal "rischio - neanche per una pura idealita' che si trasforma drammaticamente in ingenuita' - di fornire il pretesto, anche se falso, di collaborare con i trafficanti di carne umana", ha aggiunto: "Dobbiamo promuovere, come ci insegna il Papa quotidianamente, la cultura dell'accoglienza e dell'incontro che si contrappone a quella dell'indifferenza e dello scarto.
Ma dobbiamo farlo con grande senso di responsabilita' verso tutti". Le parole di Bassetti hanno riscosso apprezzamenti in sede politica. Il sottosegretario alla Giustizia Cosimo Maria Ferri le ha giudicate "di grande buon senso, giustissime e di stimolo per tutti per una riflessione aperta, costruttiva, che avvicini le posizioni e guardi a trovare soluzioni comuni". Per il vice presidente del Senato Maurizio Gasparri, "l'appello e' molto chiaro e dissolve molti dubbi. I doveri umanitari sono di tutti, non soltanto dell'Italia. Ma un conto e' assistere i profughi che scappano dalle guerre, altro e' alimentare, anche con l'azione irresponsabile di alcune Ong, l'attivita' di schiavisti e scafisti".
Per Fabrizio Cicchitto (Ap) e' "del tutto condivisibile e anche perfetta la presa di posizione" del presidente Cei. Edoardo Patriarca (Pd) vi vede "parole sagge", mentre per Gian Luigi Gigli, presidente Movimento per la Vita, devono essere motivo di riflessione sia per la destra che per la sinistra. Per Tony Iwobi, responsabile Sicurezza e Immigrazione Lega Nord, Cei e Vaticano devono fare invece "mea culpa per aver sostenuto la politica fallimentare dei governi Pd".