Cronache
Operaio morto alla Marcegaglia di Ravenna, Uil: "Ci sono responsabilità"

Operaio morto schiacciato da un nastro d'acciaio nello stabilimento Marcegaglia di Ravenna: Usb proclama lo sciopero
"Come USB - viene spiegato - avevamo proclamato il 27 maggio scorso uno sciopero di 4 ore, dopo che una pinza di 3 tonnellate si era staccata dal punto di fissaggio rovinando al suolo. Non e' piu' tollerabile la continua mattanza di lavoratrici e di lavoratori nei luoghi di lavoro. Il profitto non puo' venire prima della salute e della sicurezza di chi lavora. Esprimendo tutta la nostra solidarieta' e vicinanza alla famiglia della vittima - si aggiunge - USB proclama per la giornata di oggi lo sciopero immediato per l'intera giornata su ogni turno di lavoro.
"Non si puo' morire di lavoro ne' tanto meno rischiare la vita mentre si svolge la propria mansione! Basta morti sul lavoro: da mesi la Uil e la Uil Emilia Romagna, in solitaria, hanno avviato la campagna #ZeroMortiSulLavoro". Cosi' il segretario della Uil Emilia-Romagna Giuliano Zignani commentando la morte questa mattina al porto di Ravenna di un operaio 63enne rimasto schiacciato da un nastro di acciaio allo stabilimento Marcegaglia.
"Basta anche parlare di fatalita': qui ci sono responsabilita' - spiega Zignani - che vanno oltre il singolo episodio. Sono quanto mai urgenti assunzioni di personale agli Ispettorati di Lavoro, all'Ausl per avviare un sistema di controlli a tappeto sui luoghi di lavoro. Occorre anche che la Magistratura faccia la sua parte arrivando, in tempi certi, a condanne esemplari per quei datori di lavori che non rispettano le norme di sicurezza, previsti da accordi e contratti di lavoro. Infine - conclude - occorre un'evoluzione, in senso piu' stringente, delle normative sulla sicurezza perche' non si puo' sacrificare una vita al profitto".