Reggio Emilia, pakistano accusato di stupro di una 13enne torna subito libero
Torna libero accusato violenza nel reggiano
"L'immediata scarcerazione con obbligo di firma dell autore dello stupro nei confronti del minore disabile e' di una gravita' inaudita. Verra' presentata Interrogazione ai Ministri competenti ed avviato ogni passo istituzionale per far si' che questi episodi, che minano in primo luogo la credibilita' della Giustizia e dello Stato , non si ripetano. L'autore risulta essere un pakistano richiedente asilo": e' quanto dichiara in una nota Maria Edera Spadoni, deputata del Movimento 5 Stelle, in riferimenti al caso del presunto autore della violenza finito ai domiciliari e poi rimesso in liberta', dopo l'udienza davanti al gip. "Come membro della commissione affari esteri - conclude Spadoni - chiedero' di bloccare immediatamente l'iter di richiesta asilo e di avviare quanto prima la procedura di espulsione del richiedente che al momento risulta a piede libero" .
Sindacato di polizia: "Non vogliamo crederci"
Nel nostro Paese, in fatto di Giustizia, capita che l’opinione pubblica concordi o meno con le decisioni degli organi Giudiziari, trasformandosi, a volte, in tifoserie, ma la notizia che un pakistano, reo confesso di aver violentato un tredicenne disabile, è stato lasciato a piede libero sia pure, con obbligo di firma e allontanamento dalla vittima, ha sconcertato tanti Italiani. Fra i motivi che sarebbero alla base della decisione, vi sono la confessione di aver commesso il reato e la mancanza del pericolo di fuga. Il Presidente Nazionale del Libero Sindacato di Polizia (LI.SI.PO.), Antonio de Lieto, ha dichiarato:” Sono sinceramente incredulo e spero che si tratti di un brutto scherzo. Certo, se il Magistrato ha adottato un provvedimento del genere, è ovvio, che la Legge, lo consentiva. Si tratta di un reato odioso, aggravato dal fatto che è stato compiuto ad danni di un disabile e per giunta minorenne. Fra le altre cose, il violentatore avrebbe detto che il minore era consenziente. Certo, bisognerebbe “conoscere le carte”, sapere se il ragazzino fosse stato veramente consenziente e la misura di “capacità di intendere e volere” dello stesso. Ma , comunque, la vittima è minore degli anni 14, quindi potrebbe trattarsi di “violenza carnale presunta”. C’è da chiedersi – ha concluso il leader del LI.SI.PO. - se il fatto fosse accaduto nel Paese di origine del violentatore e di esso si fosse occupata la giustizia di quello Stato, quale sarebbe stato il destino giudiziario di questo signore?