Panama Papers: Briatore, Galliani, Barilla, altri 100 italiani
Panama Papers: Britore, Galliani, Barilla... Nuova lista di italiani con i soldi off shore
Emanuela Barilla, Adriano Galliani, il miliardario Stefano Pessina. E societa' legate a Flavio Briatore e Silvio Berlusconi. Cominciano a trapelare gli altri nomi degli 800 italiani con soldi off shore coinvolti nell'inchiesta Panama Papers.
La nuova lista sarà pubblicata domani dal settimanale l'Espresso, che ha avuto accesso all'archivio dello studio Mossack Fonseca, ovvero la societa' di Panama che si occupa di creare societa' in paradisi fiscali per i suoi clienti.
La nuova lista comprende 100 nomi. Tra le carte emerge quello della Sport Image international, societa' della galassia di Silvio Berlusconi. Struie e' invece una cassaforte, creata da Mossack Fonseca, di cui si sono serviti sia il leader di Forza Italia sia Flavio Briatore (benche' i loro nomi non compaiano direttamente nelle carte).
L'Espresso ha ricostruito anche gli affari offshore di altri personaggi come Emanuela Barilla, azionista del gruppo del Mulino Bianco, e Stefano Pessina, uno dei manager piu' influenti dell'industria farmaceutica mondiale.
"Cari amici, mi dispiace molto non aver postato nulla per parecchi giorni. Ma mettetevi nei miei panni... non è affatto gradevole apparire sui media come una persona che avrebbe commesso qualche reato. Sono vicende queste che, senza i dovuti approfondimenti da parte di chi di dovere mi ascolterà, possono gettare ombre insopportabili e farmi apparire per quello che non sono e non sono mai stato". Lo scrive su Facebook Carlo Verdone finito nel filone italiano dell'inchiesta giornalistica "Panama Papers" con cui L'Espresso spiega e circostanzia in quali paradisi fiscali finiscano le ricchezze dei personaggi più in vista a livello globale e che adesso vede attivarsi anche le Procure italiane.
"Ve lo dico chiaramente: non ho soldi o immobili a Panama, non ho mai pianificato di trasferire denaro in quel luogo. E, attenzione, non ho mai incaricato nessuno di aprire società ed esserne socio. Visto che appare il mio nome in una società costituita a Panama, nel momento in cui avrò l'opportunità di essere ascoltato saprò, con estrema chiarezza, dimostrare la mia assoluta e totale onestà. E arrivare a chi, senza autorizzazione, carpendo la mia buona fede, ipotizzo che possa averlo fatto. Ho pagato le mie tasse sui miei guadagni, con la massima diligenza. Sempre. E mai ho subìto un rilievo dai regolari accertamenti che la Finanza analiticamente e severamente svolge", scrive ancora Verdone.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO LA NOTA DI STEFANO PESSINA E ORNELLA BARRA
In relazione a quanto emerso oggi sulla stampa circa la vicenda “Panama Papers”, Stefano Pessina e Ornella Barra precisano che la società menzionata (‘Farniente Holding’) è parte della struttura societaria relativa al loro patrimonio familiare, è infatti proprietaria della loro abitazione principale (situata nel Principato di Monaco). La società è stata costituita e opera da sempre nella più completa legalità e trasparenza, e la sua riferibilità al patrimonio personale è sempre stata palesata e nota alle autorità competenti. La questione, inoltre, non ha alcuna rilevanza sul piano fiscale in Italia né altrove, poiché Stefano Pessina e Ornella Barra sono cittadini del Principato di Monaco e lì residenti da decenni.