Cronache
Pandemia Covid, Coldiretti Campania: taglio e proroga Tari per gli agriturismi
L'appello ai Comuni: è a rischio la tutela del territorio e l'offerta turistica. Richieste alle amministrazioni locali misure adeguate per le imprese agricole
L’emergenza covid sta mettendo a rischio il comparto agrituristico. La chiusura e i vincoli legati alle misure di prevenzione stanno mettendo a dura prova il comparto. Coldiretti Campania lancia un appello ai sindaci di tutti i Comuni chiedendo di intervenire con la leva fiscale per alleviare le sofferenze. Per superare la crisi -sostiene Coldiretti- occorrono misure finanziarie in grado di sostenere la capacità economica e produttiva delle imprese. L’agricoltura è storicamente il settore a maggiore resilienza, ma occorre dare una mano per affrontare la tempesta, attraverso interventi pubblici che consentano alle imprese di ripartire. A tale proposito, Coldiretti Campania fa appello alle amministrazioni comunali di prevedere, relativamente alla Tari 2021, misure adeguate in favore delle imprese agricole, in particolare di quelle esercenti attività agrituristica che hanno subìto, in conseguenza della crisi epidemiologica, un azzeramento della domanda e delle presenze, peraltro con una evidente diminuzione della relativa produzione di rifiuti.
A rischio è un sistema che fattura in Campania quasi 30 milioni di euro all’anno tra ristorazione e ospitalità. Nella regione l’offerta agrituristica –prima delle prescrizioni anticovid– poteva contare su circa 24 mila coperti per la ristorazione/degustazione e circa 5 mila posti letto al coperto, a cui vanno aggiunte le quasi 700 piazzole per il camping. In provincia di Salerno gli agriturismi dispongono di 7.500 coperti e i 1.900 posti letto. Nel Sannio si superano i 5.000 coperti e si sfiorano i mille posti letto. Poi Napoli con i quasi 3.900 coperti e 740 letti. Nelle province di Avellino e Caserta con circa 3.700 coperti e 690 letti ciascuna.
In merito alla tassa rifiuti, l’Ifel - Fondazione di Anci per la finanza degli enti locali– ha infatti ribadito la facoltà dei Comuni di deliberare riduzioni della Tari per le imprese (utenze non domestiche) che siano state costrette a sospendere l’attività o a esercitarla in forma ridotta a causa della situazione emergenziale. Peraltro, per quanto riguarda le attività agrituristiche, si ricorda che la stessa Fondazione ha già consigliato che per la determinazione delle tariffe Tari da applicare agli agriturismi si tenesse conto, in primo luogo, della specificità dell'attività svolta, in quanto l'agriturismo è finalizzato dalla legge all'obiettivo primario di recupero del patrimonio edilizio rurale; in secondo luogo occorre valutare la stagionalità dell’attività, la minor capacità ricettizia rispetto agli alberghi, legata al numero massimo di pasti e posti letto offerti.
L'organismo chiede pertanto ai Comuni di deliberare sin da subito la riduzione e la proroga dei termini di pagamento della Tari dovuta per l’anno 2021. L’attuale situazione di incertezza sulla ripresa delle attività e del turismo non consente infatti di riprogrammare gli impegni e di far fronte agli obblighi fiscali.