Cronache

Panico tra i magistrati del csm. Oltre 100 pratiche sulle chat di Palamara

Elisabetta Chinaglia, presidente della Prima Commissione ha sottolineato come si stia "procedendo all'analisi di tutte le chat"

Sono un "centinaio" le pratiche aperte al Csm in relazione alle chat emerse dal cellulare dell'ex pm Luca Palamara. A parlarne e' stato il laico di Fi Alessio Lanzi, vicepresidente della Prima Commissione, che si occupa delle pratiche aperte per la verifica di eventuali profili di incompatibilita'. Lanzi e' intervenuto nel corso del plenum che oggi e' chiamato a esaminare 3 proposte di archiviazione formulate dalla Prima Commissione sulle medesime chat. 

"Si procede all'analisi di tutte le chat"

La Prima Commissione "sta procedendo all'analisi di tutte le chat", ha detto inoltre la togata di Area Elisabetta Chinaglia, presidente della stessa Commissione, che, rinnovata lo scorso ottobre, "e' necessariamente partita dai 17 casi che gia' erano stati oggetto di attenzione da parte della Commissione nella precedente composizione".

Il materiale che proviene dalla procura di Perugia - intercettazioni telefoniche e chat - "ha suscitato una vasta eco nell'opinione pubblica e tra i magistrati - ha sottolineato Chinaglia - ci ha reso la fotografia di un correntismo deteriore, dal quale e' piu' che mai urgente affrancarsi, e di una degenerazione dei rapporti con l'istituzione consiliare che deve essere affrontata con rigore e determinazione, pena la definitiva perdita di credibilita' del governo autonomo e della stessa magistratura": si tratta di materiale "molto corposo e di non facile gestione", ha aggiunto, "ma, nonostante le difficolta', credo fermamente che il dovere primario del Csm sia di occuparsene, al pari di qualsiasi altro tipo di segnalazione, e di tenerne conto nell'ambito delle varie competenze consiliari che tutte valutano, a diversi fini, la sussistenza dei pre-requisiti di equilibrio, indipendenza ed imparzialita' dei magistrati".

"Restituire credibilità alla magistratura"

La presidente della Commissione ha quindi ricordato che "su alcune posizioni e' stata esercitata azione disciplinare, altre sono oggetto di valutazione da parte del pg, ma il disciplinare non puo' e non deve esaurire la complessita' delle questioni sottese alle comunicazioni del dottor Palamara. Il disciplinare e' soggetto ai principi di tassativita' e legalita' e deve essere maneggiato con prudenza e con cautela. Diverse e ben piu' ampie sono, invece, le valutazioni che spettano al Csm e alle sue Commissioni, sia ai fini del trasferimento di ufficio per incompatibilita' ambientale, ma soprattutto in sede di valutazioni di professionalita' e di nomina o dei dirigenti". Secondo Chinaglia, dunque, "in questo esame occorre agire secondo poche ma chiare direttrici: la parita' di trattamento, l'assenza di qualsiasi interesse per l'appartenenza territoriale o associativa dei magistrati coinvolti, la trasparenza delle decisioni. Solo facendo questo lavoro con tali caratteristiche - ha concluso - noi potremo contribuire a restituire credibilita' alla magistratura ma anche all'istituzione di cui oggi abbiamo l'onore di fare parte".