Cronache
Papa Francesco, attacco di vescovi africani e Calderoli sui migranti
I vescovi africani agli emigranti: restate e create ricchezza
I vescovi africani invitanoi loro conterranei a restare a casa per creare ricchezza e arrivare a stare meglio. Lo svela un recente articolo apparso sul giornale online "La Nuova Bussola Quotidiana", che ha elencato una serie di alti prelati di Paesi africani che hanno invitato i loro fedeli a non emigrare. Dal Senegal alla Nigeria i vescovi hanno avuto reazioni indignate vedendo alcuni filmati che mostrano come sono stati trattati alcuni migranti prima di essere venduti alla Libia come schiavi, per poi finire a fare i migranti che affollano le coste italiane.
“Non abbiamo il diritto di lasciare che esistano canali di emigrazione illegale quando sappiamo benissimo come funzionano, tutto questo deve finire” ha tuonato dal Senegal Monsignor Benjamin Ndiaye, arcivescovo di Dakar. Gli ha fatto eco il suo omologo della diocesi nigeriana di Kafachan, mons. Joseph Bagobiri che ha sottolineato come ci sia una speranza di vita migliore in Nigeria che non in Europa. Sono proprio Nigeria e Senegal i due Paesi africani da cui sono partiti il maggior numero di persone che da clandestini sono approdate in Italia e in Europa.
Insomma, i vescovi africani dicono tutto il contrario di quanto il principale sponsor dell’invasione in Europa, papa Bergoglio, va dicendo. Come sottolinea ilprimatonazionale.it, questo sarebbe il sintomo di una spaccatura sempre più profonda all’interno della chiesa di Francesco, dove l’Africa rappresenta il continente dove i cattolici crescono di più per numero.
CALDEROLI. IMMIGRATI. PAPA FRANCESCO NON PUÒ STRUMENTALIZZARE IL NATALE, NON SI DEVE USARE LA FEDE PER FARE LA POLITICA, ALTRIMENTI SI ISCRIVA A LEU CON LA BOLDRINI E GRASSO
Ho voluto conoscere Papà Francesco subito dopo la sua elezione e l'ho apprezzato come persona rimanendone affascinato, ma oggi mi spiace, caro Santo Padre, ma devo dirle che non gode più della mia ammirazione, e anzi devo tirarle le orecchie, anche se non sarebbe il mio compito. Non la criticherò mai sotto l'aspetto religioso, ci mancherebbe, ma oggi Santo Padre lei è entrato nel terreno della politica, per cui alle critiche della politica deve rispondere: utilizzare il Santo Natale, San Giuseppe e la Madonna e farli passare per migranti o profughi, per sostenere una politica pro immigrazione, non le è consentito. Mi sono sentito offeso dalle frase che ha pronunciato, perché tutto può essere strumentalizzato tranne che il Natale e la nascita di Gesù Cristo. La politica deve essere una cosa diversa dalla fede e della religione e non si può utilizzare la seconda per fare la prima. Le segnalo che recentemente è nato un partito che interpreta perfettamente il pensiero che lei cerca di propagandare, vi hanno già aderito i presidenti del Senato e della Camera e immagino che sarebbero lieti di accogliere anche un Papa. Lo afferma il sen. Roberto Calderoli, Vice Presidente del Senato