Cronache
Parigi/ Sapelli: "Rischio guerra fratricida. Russia sempre più forte"

di Lorenzo Lamperti
@LorenzoLamperti
Lo storico ed economista Giulio Sapelli analizza con Affaritaliani.it i possibili scenari geopolitici tra Europa, Usa, Russia e Medio Oriente dopo il nuovo attacco terroristico a Parigi.
Professor Sapelli, quali sono le possibili conseguenze dell'attacco terroristico a Parigi?
La prima conseguenza sicura è che è saltato il viaggio già programmato di Rohani in Italia e in Francia. Uno dei possibili obiettivi di questa iniziativa terroristica potrebbe essere proprio quello di impedire qualsivoglia ipotesi di unire le potenze mondiali attorno a un tavolo. Questo attacco mira a paralizzare ogni iniziativa diplomatica e in questo senso ha raggiunto un primo risultato.
Come deve rispondere l'Occidente?
Bisogna impedire la paralisi. Europa, Usa, Russia, Israele, Iran, Arabia Saudita devono stringere il dialogo e fare fronte comune. Altrimenti gli attentatori avranno raggiunto il loro obiettivo.
E' necessario un avvicinamento tra Usa e Russia?
Certamente sì. Bisogna tutti insieme distruggere le basi statuali da cui questi terroristi partono. E' necessaria una guerra seria all'Isis, non è possibile che tengano in scacco tutte le grandi potenze. In questo senso la Russia ha dato una lezione con i missili dal Mar Caspio. Si può fare un'azione militare decisa di largo raggio su un territorio controllabile.
Serve dunque un intervento militare?
Ci vuole una grande determinazione sul piano militare che va però accompagnata a una forte intelligenza diplomatica perché bisogna essere in grado di negoziare con tutti.
Ma sul piano interno come si può far fronte alla minaccia terroristica?
Si può contrastare quest'azione solo aumentando l'intelligence ed evitare una guerra fratricida tra i cittadini europei. Bisogna a tutti i costi impedire un'eventuale caccia all'uomo contro i musulmani. In ogni caso sono convinto che la base militare dalla quale partono le azioni terroristiche non è Parigi ma è in Medio Oriente, probabilmente in Arabia Saudita o in Qatar.
L'attacco a Parigi segna la fine politica di Hollande?
Di certo il presidente Hollande ha dato un'ulteriore prova di debolezza di se stesso e dunque del Paese. Ma in questo momento tutti gli altri devono stringersi intorno alla Francia e provare a mascherare questa debolezza.
Nuovo fiato per i populismi europei?
Assolutamente sì, si rischia una nuova ondata di estremismi considerando anche la concomitanza della minaccia terroristica con la crisi migratoria. Ma questo rischio va combattuto aumentando il lavoro di intelligence e sorveglianza e di certo non erigendo nuovi muri.
Russia sempre più forte?
Sì, la Russia acquisisce sempre più autorevolezza diplomatica, al contrario degli Stati Uniti. D'altra parte basta mettere a confronto i due ministri degli Esteri, o segretari di Stato. Lavrov è un ministro straordinario, colto, preparato e intelligente che non ha dimenticato gli insegnamenti dei suoi anche lontani predecessori. Dall'altra parte c'è Kerry che prima di diventare segretario di Stato si occupava di ketchup. Una differenza abissale che la dice lunga sullo scenario geopolitico attuale.