Cronache
Parma, bimbo nasce senza gambe. Il ginecologo aveva già una condanna
Bryan è nato senza gambe la notte dello scorso Natale. Elena era nata nel 2003 con un grave problema psicofisico ed è morta a 4 anni. Due storie drammatiche, entrambe accadute a Parma ed entrambe legate al nome di un dottore, T. B., medico di base e ginecologo di origini greche che lavora in un piccolo centro della provincia.
In entrambi i casi il dottor T. B. ha seguito le mamme nel corso della gravidanza, come racconta il Corriere della Sera. E in entrambi i casi non avrebbe segnalato le anomalie dei feti. "Io l’ecografia morfologica l’ho fatta ma non ho visto la malformazione", ha detto a proposito di Bryan. Si tratta dell’esame che avrebbe dovuto evidenziare la mancanza delle gambe, dal ginocchio in giù. "Ma il fatto che non vedessi i piedi non significava che non ci fossero, la metà delle malformazioni non viene rilevata dalle ecografie". E precisava di avere "trent’anni di esperienza, migliaia di gravidanze alle spalle e non mi era mai capitata una cosa simile".
Per la vicenda di Elena il medico è stato condannato dal Tribunale civile di Parma al risarcimento di circa mezzo milione di euro "avendo omesso, per colpa, di accertare le gravi malformazioni da cui poteva essere affetto il feto e conseguentemente del grave handicap della nascitura, inibendo così alla madre la possibilità di abortire", scrive il 23 ottobre 2013 il giudice Renato Mari nella sentenza.
Sara nacque malata e visse solo quattro anni. La mamma Elena dovette rinunciare al suo lavoro di operaia per assisterla. "Non diagnosticando l’infezione, per il suo comportamento improntato a imprudenza e imperizia (conclusioni della perizia medica), T. B. ha precluso alla donna la libertà di scelta". Anche in questo caso, come per Bryan, i genitori hanno invocato il diritto a interrompere la gravidanza, diritto tutelato dalla legge.