Cronache

Pistole a 300mila agenti di pubblica sicurezza. Polemica: "Emergenza gonfiata"

Con la norma annunciata da Piantedosi 300 mila agenti di pubblica sicurezza potranno avere pistole senza licenza. L'ex garante dei detenuti: "Misure inutili"

Armi ad agenti di pubblica sicurezza senza licenza, la polemica: "Misure inutili, aumenta la tensione"

“Sono soddisfatta dell'incontro con le sigle sindacali" delle forze di sicurezza, "il clima è stato molto costruttivo. Affrontiamo una situazione che non è facilissima sul piano delle risorse disponibili, ma abbiamo scelto di destinare al rinnovo del comparto sicurezza e difesa una parte consistente delle risorse a disposizione per il pubblico impiego”. Lo dice Giorgia Meloni – nel punto stampa a Zagabria – dopo il via libera del Cdm al pacchetto sicurezza.   

Ma ci sono polemiche. Secondo la Stampa, "circa 300 mila agenti di pubblica sicurezza potranno acquistare un’arma privata senza licenza e portarla con sé quando non sono in servizio". Ciò significa che "ogni agente di pubblica sicurezza (polizia, carabinieri, guardia di finanza e polizia penitenziaria) ha in dotazione una pistola d’ordinanza. Può essere portata ovunque, in servizio, in divisa o in borghese, e fuori servizio. Non passa inosservata: è una Beretta 92, lunga 217 mm, arriva a pesare fino a un chilo quand’è carica".

Spiega sempre la Stampa: "Oggi, se un poliziotto o un carabiniere vogliono comprare e utilizzare fuori servizio un’altra pistola, devono chiedere il porto d’armi. Come tutti i cittadini. Quando la legge verrà approvata dal Parlamento, non sarà più così. Come avviene già per gli ufficiali, anche per gli agenti la licenza non sarà più necessaria. Una platea stimata complessivamente in circa 300 mila unità".

Su Repubblica si dà conto di chi protesta. In particolare l’ex garante dei detenuti, Mauro Palma. "Perché con queste leggi si produrrà carcere e non sicurezza. Con le donne si dà una risposta a pochissimi casi, che fanno molto rumore mediatico. Costringendo però troppi bambini a finire dietro le sbarre con le loro madri, senza prima avere investito sulle strutture. E contemporaneamente si usa il pugno duro non contro le aggressioni del personale, come pure invece sarebbe giusto. Ma per esempio contro chi protesta pacificamente: sono pronto a scommettere che gli episodi di tensione ora aumenteranno". Anche secondo il sindacato di polizia "serviva altro".