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Pizzaballa: "Conclave? Il faro sarà la pace". Parla uno dei cardinali favoriti
Il patriarca di Gerusalemme: "Il nuovo Papa non potrà fare il solista"



Pizzaballapatriarca di Gerusalemme Pierbattista Pizzaballa
Verso il Conclave, uno dei favoriti indica la strada: quella tracciata da Francesco
Con la morte di Papa Francesco si è aperta la corsa alla sua successione. Tra i favoriti c'è anche un italiano che però vive all'estero e in un territorio al centro delle attenzioni mondiali a causa della guerra, si tratta del patriarca di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa. Il cardinale si sta preparando alla sua partenza per Roma. Stamattina celebrerà una messa in suffragio di Papa Francesco nel Santo Sepolcro e poi partirà per l'Italia, per partecipare ai funerali del pontefice e poi al conclave. Pizzaballa sarebbe un degno successore di Francesco, spesso ha condiviso la sua linea sulla guerra, l'unica cosa che non lo rende il principale favorito per la sua successione è l'età, troppo giovane, di solito i cardinali scelgono per il ruolo di Vescovo di Roma figure di età più avanzata, dai 75 anni in su. Ma questo non lo toglie certo dalla corsa.
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"Il nuovo Papa - spiega Pizzaballa a La Stampa - non può fare il solista e la pace deve diventare il faro per scegliere la persona giusta. Al Conclave, come tutti i cardinali, porterò le istanze della terra che rappresento. Per la Chiesa del futuro, dovremo vedere come la penserà il nuovo Papa. Sarà molto importante ascoltare le voci dei cardinali da tutto il mondo, per capire e fare una sintesi generale".
"Papa Francesco - prosegue il cardinale - ha insistito molto su alcuni elementi: l’attenzione ai poveri e agli ultimi, la pace. Basti pensare al legame speciale con la parrocchia a Gaza. Non è una novità nella Chiesa, ma sono stati temi tipici di questo pontificato. Ha messo la pace come questione centrale della vita religiosa, non una delle questioni. Il Papa ha più volte detto che non si può essere credente, non si può avere una relazione con Dio se non si desidera la pace in generale. Poi è stato sempre per il dialogo con le chiese, le culture, pensiamo ad Abu Dhabi, all’enciclica "Fratelli Tutti" per esempio".