Cronache
Vannacci e politically correct, “fascismo autobiografia di questa nazione"
Uno spazzino sarà sempre uno spazzino, un africano sarà sempre un africano, un cretino sarà sempre un cretino
E’ bastato un volume auto-prodotto per scoprire il Vaso di Pandora dell’ipocrisia italica, e far capire come dicevano alcune menti veramente illuminate come Piero Gobetti, che “il fascismo è l’autobiografia di questa nazione” e non “una parentesi” come affermava Benedetto Croce. Facciamocene una ragione, quello che dice e pensa Vannacci, ce lo diciamo di nascosto nelle nostre camerette, certo quell’imprinting si ripete, si evolve, si trasforma, e non ricorda ovviamente “vogliamo i colonnelli” ma rimane presente come un ectoplasma.
Cambiare il nome alle cose non equivale a rimuoverne i significati: uno spazzino sarà sempre uno spazzino, un africano sarà sempre un africano, un cretino sarà sempre un cretino (fascista o comunista) a prescindere dalle frequentazioni sessuali, e dunque soggetto a sfottó, leggeri o pesanti, come nella tradizione di questo paese. Oggi siamo più liberi di insultarci a vicenda, da destra e da sinistra, che poi è quello che abbiamo sempre fatto da migliaia di anni.