Cronache

Ponte sullo Stretto di Messina, ecco quanto potrebbe costare

di Ulisse Spinnato Vega

La grande infrastruttura dovrebbe valere 14,6 miliardi di euro, ma si prevede che il traffico complessivo non bilancerà le spese di costruzione e gestione



Non sarà facile: chi oggi traghetta ogni giorno per lavoro a piedi o con mezzi leggeri paga pochi euro (4,50 euro andata e ritorno senza mezzi al seguito). Mentre, ad esempio, i messinesi che vivono nella parte bassa della città dovranno verosimilmente compiere delle circonvoluzioni urbane in auto abbastanza ampie per arrampicarsi sulle rampe che portano al ponte, laddove l’accesso alle navi risulterà più rapido e immediato, oltre che probabilmente più economico (ma poi dipenderà dalle politiche tariffarie per pendolari e residenti dell’area).

In ogni caso, per il ponte sullo Stretto servirebbe una analisi trasportistica indipendente dei costi e dei benefici che oggi non si scorge all’orizzonte. Francesco Ramella, economista dei trasporti e direttore esecutivo di Bridges Research, un think tank specializzato nelle politiche dei trasporti, ad Affaritaliani spiega: “Stiamo studiando l’opera e tutti i fattori in gioco. Non sembra essere un disastro come il Tav Torino-Lione o l’Av Salerno-Reggio Calabria, ma probabilmente i benefici non arrivano a coprire i costi. Si è passati da 10 a 15 miliardi in tre mesi e alla fine probabilmente il ponte porterà via non meno di 20 miliardi. Ma quell’opera non vale 20 miliardi, ne vale tra cinque e 10 in termini di benefici ambientali, sociali, economici e considerando tutte le possibili esternalità positive”. In ogni caso, aggiunge, “sul locale cambierà poco, non a caso il servizio navi rimarrà operativo”, infatti “il tempo di percorrenza più veloce di oggi in traghetto è di soli 25 minuti, se parliamo di aliscafo.

Ma il ponte non influirà molto nemmeno sul traffico passeggeri a lunga percorrenza: i viaggi aerei da Roma e dal nord Italia verso la Sicilia saranno ancora più veloci e meno costosi rispetto a quelli ferroviari”. Peraltro l’Alta velocità Salerno-Reggio farà risparmiare al massimo 40-45 minuti secondo alcune analisi trasportistiche e già oggi la linea opera con un livello di saturazione in media non superiore al 50%. Mentre chi si sposta in auto dal Centro-Nord in gran parte preferisce imbarcarsi a Genova, Civitavecchia o persino Napoli e Salerno.

Quanto costerà il pedaggio dell’eventuale mega-collegamento non è chiaro, però si possono azzardare stime sulle spese di manutenzione a regime. Di norma, gli esperti calcolano una media 500mila euro di costi annui per ogni chilometro di ponti o viadotti. In questo caso l’esborso si aggirerebbe tra 1,5 e 2 milioni di euro, ma considerando le peculiarità dell’area (forti venti, salsedine, fondali instabili, rischio sismico) e il fatto che si tratta di un attraversamento sia stradale che ferroviario, è probabile che la spesa si avvicini ai 3 milioni all’anno per mantenere il manufatto in piena sicurezza ed efficienza. Senza considera il numero di giornate nelle quali, per condizioni meteo avverse, il ponte rischia di rimanere chiuso.