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Cronache
Principato di Monaco trema, "speculazione immobiliare alle spalle di Alberto"

La tesi sostenuta è che a Monaco, sullo sfondo di un principe che cerca di modernizzare il suo Stato mediando con il proprio carattere, riluttante al conflitto, si è creato un coacervo di interessi che agisce in modo impensabile. Ci sarebbero 2 miliardi di euro in gioco. Congestionata di costruzioni, nella città verrebbero continuamente costruiti edifici ma per essere poi demoliti e ricostruiti in un secondo momento, “più alti, più appariscenti, più redditizi”. Questo creerebbe una sorta di mercato permanente su cui il G4 avrebbe un interesse economico, prendendo emolumenti. Tutto da verificare ovviamente e da prendere con le pinze ma l’inchiesta, a cui il quotidiano francese, ha dato particolare risalto ha fatto ricordare le antiche tensioni tra il Principato e la Francia. 

Le Monde dichiara di aver preso in esame queste centinaia di email, datate dal 2010 al 2021. Si tratta infatti di un'antologia di interventi, di ripartizione di ruoli tra addetti ai lavori, in cui si mostrano intrecci, permessi che faciliterebbero il sistema descritto tra nomine incrociate e interessi di parte. Si parla anche di conti in svizzera e giochi di potere paralleli, ma nessun estratto conto è stato pubblicato sui vari siti. Per gli interessati sono ovviamente tutte fandonie anche se la vicenda sta scuotendo non pochi dubbi.

All’articolo alcuni lettori hanno reagito citando un libro di diversi anni fa, Juce à Monaco (Giudice a Monaco, edito solo in lingua francese), dell’attuale direttore dell’Agence française anticorruption Charles Duchaine sulla giustizia monegasca e il riciclaggio di denaro. Considerato uno dei massimi specialisti francesi della criminalità organizzata, Duchaine avrebbe anche lui descritto un sistema tra giochi finanziari e immobilairi. Il libro è un thriller dove la realtà va oltre le finzioni che si possono inscenare in un romanzo: chi perde in realtà vince, tra complicità bancarie e immobiliari, la giustizia ha più livelli di gestione e di sicuro non tocca mai l’alta finanza. Un mondo a parte in un paradiso fiscale che formalmente non è considerato neanche tale. E che forse, per i suoi doppi e tripli livelli, non è così distante dal mondo in cui vive chi non abita a Monaco.

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