Cronache
Grillo jr, dubbi del superconsulente: "Con quel tasso alcolemico sarebbe dovuta essere in coma". Video spinti in aula
Il superconsulente della difesa mette in dubbio le dichiarazioni della vittima. Il giallo della maglietta sparita
Processo Grillo jr, tutto ruota intorno al tasso alcolemico della presunta vittima. Il doppio giallo
Il processo a carico di Ciro Grillo e dei suoi tre amici accusati di stupro di gruppo da una ragazza conosciuta in vacanza in Sardegna nel luglio del 2019, prosegue. Siamo alle fasi finali del procedimento a Tempio Pausania e ieri è stato il turno in aula del superconsulente della difesa, che ha ribaltato con documentazioni molte delle accuse mosse dalla giovane ragazza nei confronti del figlio del fondatore del M5s e dei suoi tre amici.
Tutto ruota intorno al tasso alcolemico della ragazza, lei sostiene infatti di aver ingerito grosse quantità di superalcolici vari. A processo la presunta vittima - riporta La Verità - ha raccontato di aver ingerito, a partire dalle 18.30, 2 Tequila sunrise, 1 calice di spumante, 2 Long Island (un miscuglio di gin, cointreau, rum, vodka e tequila,), 1 calice di champagne, due Red bull vodka, 3 shot di superalcolici ("forse di più"), mezza bottiglia da 750 ml di vodka e Lemonsoda.
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Di fronte a tale elenco, il medico Marco Salvi ha disegnato una curva alcolemica e ha sentenziato: "In pratica la signora, pur essendo un soggetto consumatore abituale di alcool per lo più a stomaco vuoto, avrebbe avuto al momento della allegata violenza sessuale un tasso alcolemico prossimo a 4 g/l che comporta in una più che significativa percentuale di casi uno stato di coma".
Il superconsulente della difesa Mattia Epifani nella sua relazione ha citato anche una storia Instagram con questa didascalia "No sleep + Drunk... Im in Perfect conditions today". Traduzione: "Niente sonno+ubriaca… sono in perfette condizioni oggi". Una frase vergata il giorno della presunta violenza, poco prima di iniziare una lezione di kitesurf.
Epifani ha anche evidenziato che alcuni file sono stati cancellati dal cellulare della presunta vittima. "Su un totale di 5.244 file multimediali generati nell'intervallo indicato, - spiega in aula Epifani e lo riporta La Verità - sono stati individuati 1.898 file cancellati". Dall’analisi del cellulare il consulente ha rilevato anche che "sono stati cancellati 152 messaggi WhatsApp inviati e ricevuti nel periodo successivo ai fatti".
Ma è giallo anche sulla maglietta che indossava la ragazza quella notte che secondo la difesa sarebbe poi sparita. Ci sarebbe l'immagine di lei che, dopo la violenza all'alba, va a comprare le sigarette con i ragazzi che accusa. La parte civile - conclude La Verità - nega che la ragazza nell’immagine sia la propria assistita e contesta la presunta prova per almeno tre motivi: la foto, essendo stata inoltrata su una chat, non ha la data della creazione; la maglietta indossata dalla donna non è stata ritrovata; i cellulari dei ragazzi non hanno registrato spostamenti nell’orario della commissione.
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