Cronache

Processo Italpizza, Rifondazione comunista al fianco dei lavoratori

Maxi processo a Italpizza, Rifondazione Comunista esprime solidarietà ai lavoratori e al sindacato Si Cobas

Processo Italpizza, "Siamo di fronte ad un aperto attacco al sindacalismo di base e Rifondazione Comunista è dalla parte dei lavoratori"

"Ciò che sta accadendo a Modena nel processo Italpizza con il rinvio a giudizio di 66 persone, tra operai e sindacalisti per reati quali manifestazione non autorizzata, resistenza, lesioni, invasioni di edificio, minacce e violenza privata, e il riconoscimento del sindacato Si.Cobas quale responsabile civile con richiesta danni per 500mila € in caso di condanna, è gravissimo e apre un precedente molto pericoloso". Lo denunciano in una nota stampa  i principali esponenti di Rifondazione Comunista Emilia-Romagna, tra i quali Stefano Lugli, co-segretario regionale, Alberto Montelaghi, responsabile lavoro, Elena Govoni, segretaria Federazione di Modena. 

"Siamo di fronte ad una repressione antisindacale per via giudiziaria che non ha precedenti e che lede lo stesso diritto di sciopero costituzionalmente garantito, perché è evidente a tutti che se passa il principio per cui chi sciopera corre il rischio di dover pagare i danni al padrone, lo stesso strumento dello sciopero diventa un’arma spuntata", continua la nota. 

"Stupisce molto la decisione del Gup di mandare tutti a processo e di accogliere la richiesta di parte civile da parte di Italpizza, perché trasforma una vertenza lavorativa in un’associazione a delinquere e tratta sindacalisti come criminali a cui si vuole infliggere una punizione penale e pecuniaria talmente pesante che serva da lezione per intimorire e ridurre al silenzio ogni futuro tentativo di lotta per il riconoscimento dei propri diritti".

"Non ci sfugge che ciò che accade a Modena si inserisce in un clima generale di attacco al sindacalismo di base per via giudiziaria che ha già visto nel luglio scorso a Piacenza l’arresto di sindacalisti impegnati nella difesa di lavoratori della logistica addirittura con l’accusa di “estorsione” per aver provato ad ottenere con la contrattazione decentrata qualcosa in più rispetto al contratto collettivo nazionale".  "Siamo di fronte ad un aperto attacco al sindacalismo di base e Rifondazione Comunista è dalla parte dei lavoratori e dei loro rappresentanti, perché la difesa dei propri diritti non sia mai considerata un reato".