Prosciutto Parma e San Daniele, irregolarità nei controlli. "Siamo parte lesa"
Prosciutto di Parma e San Daniele, irregolarità nei controlli? I produttori: "Siamo parte lesa"
Prosciutto di Parma e San Daniele, irregolarità nei controlli? I produttori: "Siamo parte lesa"
"I produttori di Prosciutto di Parma si dichiarano parte lesa e auspicano che si faccia presto chiarezza punendo severamente i colpevoli. Tale vicenda non riguarda in alcun modo aspetti di sicurezza alimentare. Il Consorzio precisa inoltre che nessuna coscia dei maiali provenienti dagli allevamenti coinvolti è diventata né diventerà Prosciutto di Parma ed eventuali cosce in stagionatura sono state facilmente identificate e, se del caso, distolte dal circuito". È quanto dichiara Stefano Fanti, direttore del Consorzio del Prosciutto di Parma, dopo gli ultimi esiti dell'inchiesta della Procura di Torino sulla non conformità di numerosi maiali al disciplinare del Prosciutto di Parma e del San Daniele e che oggi ha portato alla sospensione di sei mesi dei certificatori di qualità di numerosi prodotti dop.
E' il primo risultato dell'inchiesta aperta nei mesi scorsi dalla Procura di Torino sulla non conformità di numerosi maiali al disciplinare del Prosciutto di Parma e del San Daniele. In particolare, alcuni allevatori del Nord Italia avrebbero utilizzato maiali di razza Duroc danese, più redditizia, per inseminare interi allevamenti, in violazione appunto delle stringenti disposizioni del disciplinare. E' arrivata così la sospensione delle autorizzazioni concesse a Ifcq per la certificazione di diverse produzioni, fra cui Prosciutto di San Daniele, Cinta Senese, Pecorino Romano e Sarso, Mortadella di Bologna e Cotechino di Modena. La sospensione scatterà dal primo maggio e prevede che i certificatori rimuovano le cause che hanno portato al provvedimento, anche tramite "la rigorosa applicazione dei piani di controllo" tramite "la verifica del tipo genetico dei verri" e "della corretta esecuzione delle operazioni di classificazione delle carcasse". "Il provvedimento adottato da Icqrf (Ispettorato centrale della tutela della qualità e della repressione frodi dei prodotti agroalimentari) - - aggiunge Fanti - consiste sostanzialmente in un controllo rinforzato sugli Istituti Ipq (Istituto Parma qualità) e Ifcq certificazioni nell'ambito di una procedura ministeriale mirata all'implementazione e al rafforzamento del sistema dei controlli in particolare nella fase di allevamento. L'obiettivo finale è quello di dotare gli Istituti di controllo di strumenti moderni per rendere più efficace la prevenzione delle frodi. In tal senso il Consorzio accoglie favorevolmente ogni tipo di misura atta a garantire il pieno rispetto del Disciplinare a tutela dei produttori e dei consumatori".