Cronache
Reggia di Caserta, direttore Felicori costretto ad abbandonare un anno prima
Il direttore della Reggia di Caserta dovrà lasciare l'incarico per limiti di età: "In anticipo di un anno rispetto alla scadenza indicata. Peccato"
«In ragione della legge sulla quiescenza obbligatoria per limiti di età dei dipendenti pubblici, il mio contratto con lo Stato come direttore della Reggia di Caserta cesserà con il prossimo ottobre, in anticipo di un anno rispetto alla scadenza indicata. Peccato». E' il commento dispiaciuto di Mauro Felicori, che resterà a capo della Reggia di Caserta ancora per poco più di due mesi, contenuto in un post apparso nel primo pomeriggio di ieri sul suo profilo Facebook. Il direttore generale dovrà lasciare la Reggia con un anno di anticipo sui quattro previsti nel suo contratto.
«Essere considerato vecchio a 66 anni mi lascia un po’ interdetto», riferisce Felicori al Corriere della Sera. «La Reggia richiede un lavoro titanico, totalizzante, già quattro anni secondo me sono un periodo breve, figuriamoci tre, viene meno la pianificazione che ci eravamo dati, tutta una serie di risultati... questa legge sulla quiescenza obbligatoria è un po’ bizzarra ma, come si dice, dura lex sed lex».
Felicori è, comunque, ottimista sui numeri della Reggia di Caserta: «Chiuderemo il 2018 con un nuovo record di visitatori: toccheremo quota 900mila. Non solo, da quando la Reggia è di nuovo rientrata nell’attenzione nazionale, riceviamo progetti e proposte sempre più interessanti».
Restano dubbi ora su chi potrebbe essere il possibile successore di Felicori. Secondo quest'ultimo, dovrebbe trattarsi di un giovane. «La ratio di questa legge è far posto ai giovani. Io penso però che i giovani vadano anche accompagnati, lo Stato dovrebbe prevedere un periodo in cui i vecchi dirigenti trasmettano la loro esperienza ai giovani, una sorta di staffetta alla quale io stesso non mi sarei sottratto. Poi il giovane può anche fare l’opposto ma è importante che nella pubblica amministrazione ci siano strategie più sofisticate per la formazione del personale», dichiara Felicori, secondo quanto riportato dal Corriere della Sera.