Cronache

Report, Noemi Letizia sul Casoriagate e le cene: "Silvio mi diceva cosa dire"

Report, le rivelazioni di Noemi Letizia sull'aprile 2009 e la festa a Villa Certosa, "l'unica andata storta"

Report, Noemi Letizia torna sul Casoriagate e le cene eleganti: "Sono stata violentata psicologicamente"

Noemi Letizia, oggi trentenne e con i capelli scuri, madre di due figli, ha lasciato ormai dietro di sé la chioma bionda e l'ingenuità dei suoi 18 anni, rimasta impigliata in una oscura matassa. A distanza di quasi 13 anni, però, torna sul Casoriagate e sulle "cene eleganti" che coinvolgono il nome dell'allora premier Silvio Berlusconi, per dire quello che finora non è stato detto, ai microfoni di Report.

L'adolescente dell'epoca punta il dito contro le "cene eleganti", e una festa in particolare, a Villa Certosa, e si lascia andare a confessioni inedite: "A quella festa mi sono accorta che le cose non andavano bene", ma "capisci che quello è Berlusconi: è potente, conosce il mondo, contro chi ti vai a mettere?". L'ex ragazzina, che frequentava Berlusconi, confessa di aver pensato al suicidio in quel periodo.

"Mi hanno violentata psicologicamente", racconta Noemi. "Rancore per Silvio? No, provo tenerezza. Ci sono persone che nella vita non guardano in faccia a nessuno e probabilmente lui è tra quelle".

Toni e parole, quelli di oggi, che certo stonano con i rapporti che Noemi conservava con Berlusconi ancora nel 2015, quando volle che fosse presente al battesimo di uno dei suoi figli.

"Difatti i rapporti allora sembravano ottimi", ha commentato oggi a Repubblica l'ex marito della giovane, l'avvocato Vittorio Romano. "Le sue parole hanno stupito anche me. Non ne capisco il senso, lo aveva sempre difeso. Che dire, avrà avuto i suoi buoni motivi. Poiché è una buona madre, spero solo che i nostri due figli non siano esposti ad altro clamore".

Noemi Letizia a Report, "Berlusconi mi diceva cosa dire"

Noemi Letizia parla, in particolare, di quell'aprile 2009, quando Berlusconi andò fino a Casoria (Napoli) per i suoi 18 anni. "Non avevo idea di come il presidente del Consiglio potesse essere finito alla mia festa, all'epoca facevo sfilate e book fotografici, che giravano, forse tramite situazioni circolari". E' all'indomani di quel 26 aprile, e di quel "blitz a sopresa" al suo 18esimo, che parte l’inchiesta di Repubblica che avrebbe finito per svelare le "anomale frequentazioni del premier", e per portare al capolinea il matrimonio con la Lario. 

Poi si sofferma in particolare su una delle feste, quella a Villa Certosa, nella residenza di Berlusconi a Porto Rotondo, in Sardegna "l'unica andata male". "Avevo frequentato alcune feste nelle sue residenze, ma erano feste normali, con personaggi di Mediaset come Barbara D'Urso, o del Milan", racconta. "Una volta, a Villa Certosa, lui disse a mio padre di stare tranquillo perché ci sarebbero stati anche i suoi figli. Arrivata lì, mi sono trovata a disagio in un contesto imbarazzante e mi sono dovuta chiudere in camera dicendo di avere la diarrea".

Ed è proprio dopo questa festa, spiega, che "mio padre decise di ricambiare l'invito a Berlusconi", invitandolo alla festa del suo 18esimo compleanno.

Poi un'altra rivelazione inedita. Dopo il boom mediatico del Casoriagate "tutti mi chiamavano e mi dicevano cosa dire, Berlusconi chiamava me e mio padre. Il fatto riguardava lui, non una ragazza di 18 anni che avevano messo nella m***a". "'Dì questo, dì quello', 'e che fai, parli?'".  Chi dava istruzioni sulle cose da dire?, le viene chiesto. "Nessun avvocato", risponde Noemi, era Berlusconi "che telefonava proprio". 

Infine nell'intervista si ricorda che la giovane raccontò di chiamare Berlusconi "papi". "Io chiamo 'papi' mio padre", dice ora Noemi Letizia. "Mi è stato detto di dire questa determinata cosa e quindi io l'ho detta", continua. In realtà non lo chiamava così? "Ma no [...] Sono state dette tante cose, ci siamo attenuti a quanto ci hanno detto di dire e fare. La verità è tutt'altra roba".