Cronache

Rifarsi le unghie con smalti-gel ed essiccatori UV può causare il cancro

di Antonio Amorosi

La bellezza che uccide: uno strumento utilizzato nei saloni di bellezza può causare danni al DNA, cancro alla pelle e mutazioni nelle cellule. Lo studio

Chi lavora nei saloni di bellezza ha esposizioni ad agenti chimici che possono essere paragonate a chi lavora in un garage o in una raffineria. “Le radiazioni emesse dagli essiccatori per smalti UV possono causare tumori alle mani. Gli essiccatori per smalti UV, simili ai lettini abbronzanti, possono aumentare il rischio di cancro della pelle”

 

All’inizio le usavano le star, poi è diventata un pratica popolare, diffusa nel mondo. E’ il settore del nail look: manicure da favola che ti ricostruiscono, con colori bellissimi, le unghie di mani e piedi, rendendole belle in modo permanente e resistenti alle scheggiature. Smalti perlati di qualsiasi colore si desideri, colori complessi e cangianti, striature con i disegni più ricercati per unghie perfette che durano molto più a lungo rispetto allo smalto convenzionale.

Solo la dimensione globale del mercato dello smalto per unghie è stata valutata intorno ai 15,2 miliardi di dollari nel 2022 e si prevede che si espanderà dal 2023 al 2030, a un tasso di crescita annuale composto (CAGR) del 6,8%. Nel 2017, solo negli Stati Uniti c'erano più di 56.000 saloni per unghie e 440.000 tecnici delle unghie. Nel 2022 il fatturato totale dell’industria cosmetica in Italia ha raggiunto i 13,3 miliardi di euro, in crescita del 12,1% rispetto al 2021.

Soprattutto per ragazze e signore, rifarsi lo smalto semipermanente dall’estetista (costo che varia dai 35 ai 75 euro) è diventata un pratica diffusa. Lo smalto-gel viene applicato aderendo all’unghia naturale per essere poi fotopolimetrizzato da dei fornetti in cui si inseriscono le dita, più o meno coperte da protezioni (i fornetti oggi possono anche costare pochissimo, 15 euro, ma c’è un ampia gamma di scelta).

I prodotti utilizzati per svolgere i servizi di cura delle unghie contengono molti composti chimici tossici e potenzialmente pericolosi, tra cui benzene, acetone, toluene, formaldeide e acrilati, componenti non del tutto regolamentate.

Si è scoperto che rifarsi le unghie con questi smalti-gel ed essiccatori UV può causare danni al DNA e mutazioni nelle cellule, fino a far contrarre il cancro alla pelle. Uno studio pubblicato qualche tempo fa sulla rivista Nature Communications, ha confermano il motivo delle preoccupazioni dei dermatologi, quando sentono parlare di manicure con i gel.

“Sebbene questo rapporto dimostri che le radiazioni degli essiccatori per smalto UV sono citotossiche, genotossiche e mutagene”, scrive lo studio, “non fornisce prove dirette di un aumento del rischio di cancro negli esseri umani”. Ma spiega nel dettaglio: “Studi precedenti hanno dimostrato che un aumento della mutagenesi porterà probabilmente ad un aumento del rischio di cancro. Inoltre, diversi casi aneddotici hanno dimostrato che i tumori della mano sono probabilmente dovuti alle radiazioni degli essiccatori UV per smalto nelle giovani donne. Presi insieme, i nostri risultati sperimentali e le prove precedenti suggeriscono fortemente che le radiazioni emesse dagli essiccatori per smalti UV possono causare tumori alle mani e che gli essiccatori per smalti UV, simili ai lettini abbronzanti, possono aumentare il rischio di cancro della pelle ad esordio precoce”. Usare regolarmente essiccatori per smalti UV può portare al cancro alla pelle anche se non si ha una prova deterministica.

I ricercatori hanno esposto le cellule umane e dei topi alla luce UV, scoprendo che una sessione di 20 minuti porta alla morte dal 20% al 30% delle cellule. L’esposizione dalle estetiste sarà sicuramente protetta ma non è possibile una difesa al 100% della pelle.

A questo va aggiunto che diversi studi americani, sui lavoratori dei saloni di bellezza, principalmente immigrati e degli strati sociali più umili, hanno spiegato che gli operatori subiscono esposizioni chimiche che possono essere paragonate a chi lavora in un garage o in una raffinerie di petrolio o a chi lavora nelle officine automobilistiche. Sono lavoratori che ricevono poca attenzione ma sono lo stesso esposti, ogni giorno, a gravi rischi per la salute sul posto di lavoro.

Anche i prodotti venduti non riportano sempre le percentuali corrette. Un studio condotto nel 2018 nello Stato del Michigan ha rilevato concentrazioni di toluene (è classificato come sostanza nociva ma non mutagena) superiori a 100 parti per miliardo, che è circa 30 volte superiore ai livelli urbani all'aperto.

Nello stesso anno la California ha approvato un disegno di legge che chiede ai produttori di fornire etichette degli ingredienti su qualsiasi prodotto cosmetico professionale fabbricato dopo il 1° luglio 2020 e venduto nello Stato. La campagna per questa riforma in difesa dei lavoratori dei saloni di bellezza è stata in gran parte guidata da gruppi di difesa come il California Healthy Nail Salon Collaborative.