Cronache
"Inceneritori? Aiutano l'illegalità. Salvini voce degli industriali del Nord"
INTERVISTA/ Antonio Marfella, oncologo in prima linea e presidente Medici per l'Ambiente, analizza il caso rifiuti e la proposta di Salvini sugli inceneritori
Antonio Marfella, oncologo campano in prima linea sul tema Terra dei Fuochi e presidente Medici per l'Ambiente, analizza il caso rifiuti e la proposta Salvini sugli inceneritori in un'intervista ad Affaritaliani.it.
Antonio Marfella, che cosa ne pensa del dibattito nato all'interno del governo in materia di rifiuti?
Nessuno fa vedere a quale livello di produzione siamo arrivati. Tutti parlano soltanto di rifiuti urbani, ma i rifiuti urbani sono ormai da molti anni solo il 10 per cento del totale. Nella tabella che ho personalmente consegnato a Salvini e che è l'aggiornamento di quella che presentai in parlamento nel settembre del 2013 abbiamo riportato i dati Ispra ufficiali 2018 con l'indicazione dei rifiuti realmente prodotti, quelli industriali e quelli urbani. A queste due grandi categorie legali abbiamo aggiunto la terza colonna, quella dei rifiuti industriali prodotti in regime di evasione fiscale, e questo accade soprattutto al Nord.
Qual è la situazione reale dei rifiuti in Italia?
A fronte di 500 chili di rifiuti pro capite urbani prodotti al Nord e 450 chili prodotti al Sud si sommano, per ogni cittadino del Nord e per ogni cittadino del Sud, 2568 chili di soli rifiuti industriali legali e 235 chili di rifiuti industriali pericolosi legali. Per una somma quindi di produzione reale, che ricade pro capite su ogni cittadino a sua insaputa, di oltre 3300 chili di rifiuti dichiarati legali al Nord e 1990 al Sud. Cioè oltre tre tonnellate per i cittadini settentrionali e quasi due tonnellate per i cittadini meridionali. Il problema è che a questa cifra ufficiale vanno aggiunti i rifiuti industriali prodotti in evasione fiscale, la cui quantità certo non viene dichiarata.
A quanto ammonta la produzione di rifiuti "non dichiarati"?
La deduciamo dal paramento di produzione dell'evasione fiscale Iva. Si dice che evadiamo l'Iva per circa il 30% dei manufatti prodotti. Quindi stimiamo circa 210 miliardi di evasione fiscale e riportando questo dato sulla produzione dei rifiuti e dei manufatti su cui si attua l'evasione fiscale ne consegue che a questa cifra di 3,3 tonnellate al Nord si devono sommare almeno altri 800 chili che ufficialmente non esistono. Per cui ogni cittadino del Nord deve smaltire, e non lo sa, 4,2 tonnellate di rifiuti di cui almeno 800 chili che non devono farsi vedere.
Antonio Marfella
Nuovi inceneritori servono oppure no?
Qual è il terminale perfetto per nascondere i rifiuti che non si devono vedere? Gli inceneritori. L'inceneritore brucia senza lasciare traccia ciò che non deve essere visto. L'inceneritore di Brescia, in maniera assolutamente legale, già incenerisce per i due terzi rifiuti industriali e non urbani. Siamo certi che siano tutti legali, visto che non esiste tracciabilità dei rifiuti? Il giro bolla l'hanno insegnato i Casalesi a tutto il mondo, criminali lombardi inclusi. Siamo certi che tutto quello che si brucia è legale e urbano? Io non credo proprio. Certamente non lo è in Campania. Abbiamo già dimostrato che qui il 90% dei roghi non riguarda rifiuti urbani.
Ci sono anche rischi legati alla salute?
Gli inceneritori sono impianti tossici. E' una follia dire come fa qualcuno che non fanno male. Sono certamente più o meno inquinanti e producono ceneri tossiche. Non esiste nessun inceneritore al mondo che non produce ceneri. Se in Lombardia si producono 2 milioni di incenerito fanno almeno 400 mila tonnellate di cenere. Si smaltiscono anche le ceneri delle fonderie del Bergamasco e anche flussi di rifiuti industriali provenienti dal Sud della Germania come certifica la procura di Trento. In questo momento la Lombardia, con le sue discariche, è il terminale privilegiato dei flussi di rifiuti tossici europei, non certo campani.
Come mai allora, secondo lei, Salvini ha proposto nuovi inceneritori?
La posizione di Salvini è palesemente frutto della spinta degli industriali del Nord che hanno necessità di una maggiore capacità di incenerimento per smaltire quanti più possibili rifiuti industriali. C'è bisogno di maggiore potenza di incenerimento perché, a causa della crisi economica, abbiamo aumentato la produzione di manufatti ma non abbiamo aumentato il regime legale. E' invece aumentato il regime illegale. E gli inceneritori sono lo strumento perfetto per coprire tutto. Con due effetti gravissimi per i cittadini: la truffa legata alla produzione di rifiuti in evasione fiscale e i danni per la salute che gli inceneritori comportano. In Lombardia non c'è circolazione d'aria, e non è che il miglioramento dei filtri sia una soluzione. E' provato che le emissioni più sottili penetrino più facilmente negli organi nobili rispetto a quelle più grossolane. La tossicità non è data dal filtro ma dalla quantità di combustione. Le nanoparticelle entrano più facilmente nel cervello e nei polmoni e provocano più facilmente cancro ma anche ictus. E' per questo che l'Oms ci ha imposto di eliminare le auto diesel? Pensiamo davvero che gli inceneritori siano meglio delle auto diesel? E' ridicolo.
E secondo lei Di Maio e il M5s hanno capito come affrontare il tema dei rifiuti?
Il M5s è più allineato sulla modernità ma deve affrontare prioritariamente il tema dell'emersione fiscale. Abbiamo bisogno di incentivi per l'emersione fiscale. E su questo sono in linea con Salvini e la proposta di una flat tax per le imprese. Dobbiamo incentivare le nostre imprese in Campania ad emergere ma una volta emerse devono essere aiutate a non tornare più indietro.
Dal punto di vista tecnico che tipo di impianti servirebbe all'Italia?
Sicuramente servono meno inceneritori. Ma noi non diciamo no a tutti gli impianti. Servono impianti di compostaggio ma la gente deve essere assicurata con la tracciabilità dei rifiuti. Lo diciamo anche al M5s che deve andare avanti con coraggio. A noi mancano impianti per i rifiuti industriali, in particolare ospedalieri e di amianto. Sia in Campania sia in Lombardia ci sono tantissimi rifiuti radioattivi ma noi siamo totalmente privi di impianti adatti a trattarli con il risultato che questi rifiuti ci vengono interrati sotto i piedi.