Cronache
Ritanna Armeni icona del veterofemminismo anni '70
La Armeni è rimasta ferma a 50 anni fa
Ritanna Armeni, giornalista e già portavoce di Fausto Bertinotti ai tempi di Rifondazione Comunista, è una istituzione, un po’ come quei panda cinesi che sono ormai introvabili ma di cui, in passato, si è favoleggiato molto.
La Armeni è infatti una delle ultime depositarie del veterofemminismo anni ’70 del XX secolo, di cui i giovani parlano solo per averlo visto alle teche Rai o sui libri di storia.
Ed invece lei c’è ancora e, meraviglia delle meraviglie, dice ancora le stesse cose, sebbene siano ormai passati più di cinquanta anni.
Le va dato, indubbiamente, il merito di coerenza.
L’occasione è stata quella di una intervista per La Verità per l’uscita di un libro su un amorazzo di Lenin nella Russia sovietica. L’evento è ghiotto per parlare male dei “maschi”, come ancora li chiama lei. E il libro è solo un pretesto per tornare sulla solita solfa, dei “maschi che si comportano come maiali”, riferito al caso Weinstein, e l’antica femminista non perde occasione per difendere Asia Argento. Quando le si fa notare che non tutte le donne la pensano come lei, ed è il caso di Catherine Deneuve, che ha scritto una lettera contro il movimento #metoo tacciandolo di opportunismo, la Armeni si scatena contro la francese evaporando in fumosi discorsi addirittura sull’illuminismo gallico che con le donne era un po’ troppo permissivista per colpa di Simone De Beauvoir, mentre i maschi sono ancora tutti lì, come negli anni ’70, pronti a spadroneggiare sulle femmine ed ad esercitare non meglio identificati “ricatti sessuali”.
La Armeni si comporta come se 50 anni di conquiste sociali e civili delle donne non esistessero affatto e l’obiettivo numero uno è ancora abbattere il “maskio” patriarcale.
Smesso il veleno contro il genere maschile l’Armeni ci dice anche che non gli piace Matteo Salvini, ma manco la sinistra che ormai s’è persa e lancia l’unica proposta decente: fare i centri di accoglienza nei centri storici delle grandi città e non nelle periferie per colpire i radical chic.