Cronache
Crime, la Bruzzone si fa una trasmissione tutta sua: "Viaggio nel movente"
Il nuovo canale della criminologa su Twitch: debutto sul caso di Roberta Repetto, con un melanoma, curata da un "santone"
Roberta Repetto, la manipolazione mentale delle psicosette: il caso della 40enne con un melanoma curata con tisane e meditazione
Il caso della 40enne Roberta Repetto, con un melanoma, curata con tisane zuccherate, meditazione, immersioni purificatrici al fiume, ha inaugurato la prima puntata di "Viaggio nel movente", il nuovo canale Twitch dedicato alla criminologia investigativa e alla cronaca nera, a cura della criminologa e opinionista Roberta Bruzzone.
"Viaggio nel movente" su Twitch, scritto e condotto da Roberta Bruzzone
Nel primo appuntamento, che si rinnoverà ogni lunedì e giovedì alle 21, con storie e tematiche sempre diverse, è stato approfondito il tema della manipolazione mentale delle psicosette, attraverso la drammatica vicenda di Roberta Repetto.
La donna fu sottoposta a un'operazione di asportazione di un neo su un tavolo da cucina del centro Anidra di Borzonasca (Genova), senza anestesia e in un ambiente non sterile, dal medico Paolo Oneda, su consiglio del "santone" del centro olistico, Vincenzo Paolo Bendinelli.
La dipendenza psicologica nei confronti del guru da parte della Repetto, però, era tale che, anche dopo le sofferenze seguite all’intervento, la donna continuò a osservare i consigli dell'uomo, sottovalutando le sue reali condizioni.
Il padre di Roberta oggi non si dà pace e chiede giustizia. A Quarto Grado, alcune settimane fa, ha raccontato: “Quando era con noi era quasi normale. Anche nell’attività professionale che svolgeva accanto a me non è mai trapelato nulla delle sofferenze che stava provando”.
Il genitore ha raccontato di aver avuto contatti con il santone, lui pesonalmente, "all’inizio dell’esperienza di Roberta in questo centro, per rendermi conto di chi frequentava e dove passava gran parte del suo tempo. Devo dire che all’epoca non trovai nulla di particolarmente strano, ci si dedicava all’agricoltura, alla cucina, c’era questa specie di cantiere che poi avrebbe riportato alla luce un vecchio mulino".
"Non voglio vendetta, ma giustizia", ha detto ai microfoni della trasmissione, "nei tempi previsti dal codice penale. Soprattutto mi attendo che altre ragazze non cadano nella trappola in cui è caduta Roberta: questo è il mio auspicio più sentito e sincero”.
(segue)