Roberto Battiston esautorato dall' Asi. I suoi rapporti con la politica
Roberto Battiston critica lo spoil system. Ha fatto bene il ministro Bussetti
Roberto Battiston è stato esautorato ieri dal suo ruolo di Presidente della Asi, Agenzia spaziale Italiana dal ministro del Miur Marco Bussetti.
Il professore, un fisico, si è lagnato subito e pubblicamente della cosa su Twitter che è diventato un po’ una sorta di sfogatoio e piagnisteo pubblico.
E non è stata certa una bella mossa, dando l’idea di un servitore pubblico che rancorosamente attacca le Istituzioni da cui dipende e che fino al giorno prima gli andavano benissimo.
Battiston si lamenta che il governo giallo-verde abbia messo in atto il primo spoil system su un Ente di Ricerca, utilizzando in realtà la legge Frattini che permette la revoca delle nomine fatte nei 6 mesi prima della fine di un governo.
Ma ricostruiamo la vicenda.
Battiston, da trent’anni incaricato dell’ Infn, Istituto nazionale di fisica nucleare, sezione di Perugia era stato nominato alla guida dell’Asi nel 2014 dall’allora ministra Stefania Giannini, montiana poi passata al Pd, docente di Glottologia e Linguistica e Rettore dell’Università per Stranieri sempre di Perugia.
Nel maggio scorso la ministra non laureata Valeria Fedeli l’aveva rinominato alla guida dell’ Asi per il periodo 2014 -2018. Nomina in extremis, con le elezioni che avevano già indicato la sconfitta e la delegittimazione del Pd.
Ma la ministra dai rossissimi capelli si era “dimenticata” di eseguire un passaggio formale e cioè non aveva chiesto il parere del Comitato interministeriale per le politiche relative all’aerospazio che aveva istituito, ironia della sorte, proprio il governo Gentiloni. Insomma un classico autogoal da Pd.
Inoltre, su Battiston era stato espresso un parere negativo da parte dei Revisori dei Conti dell’Ente stesso.
La revoca non è piaciuta all’opposizione che ha cominciato a sbraitare a difesa di Battiston, in primis la stessa Fedeli che forse ignara del pasticcio burocratico che aveva combinato lei stessa quando era ministro, prometteva una interrogazione parlamentare.
La Cgil oggi grida alla “decisone politica”, facendo un po’ ridere i polli perché Battiston è stato sempre nominato all’Asi da una “decisione politica”, come da prassi. Peccato che l’ultima “decisione politica” fatta dalla Fedeli, ministro di un governo dimissionario, fosse inficiata da quella dimenticanza di cui si è detto.
Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia infatti controbatte:” “Non mi sorprende la rimozione di Battiston dal vertice dell’Asi. Era un atto dovuto. Mi sorprese invece molto la sua designazione. La sua nomina avvenne, come abbiamo avuto modo di denunciare a suo tempo, in una delle ultime riunione del Consiglio dei ministri dimissionario, su proposta di un ministro con un curriculum improbabile”.
Poi continua che il professor Battiston ha a suo carico “la disastrosa gestione di un centro di eccellenza come il Cira, Centro Italiano Ricerche Aerospaziali”.
Appurato che la rimozione per vizi di forma e di opportunità politica, essendo stata fatta da un ministro dimissionario di un governo dimissionario è perfettamente lecita veniamo alla sostanza.
Battiston non aveva competenze nel settore dell’Asi, ma le ha nella ricerca in fisica nucleare.
Se si legge il suo CV cita poi, tra le “competenze”, l’avere un blog su Le Scienze, edito dal gruppo De Benedetti, e diretto da Marco Cattaneo che del mensile ha fatto e fa sempre più un uso politico, distorcendone la vocazione alla divulgazione.
Non sembra proprio che questo blog sia un titolo scientifico, ma anzi rafforza l’idea che Battiston sia in un certo “giro” di sinistra.
Dulcis in fundo, l’ormai ex direttore dell’Asi è il marito di una nipote di Romano Prodi. Niente di male per carità, ma forse prima di strillare al killeraggio politico il professore dovrebbe guardare chi lo ha elevato a tali ranghi…cioè proprio quella politica che ora disprezza.
Dunque la decisione del ministro Bussetti non solo è giusta, ma anche doverosa per le modalità della rinomina fatta dalla Fedeli e le relative contestazioni dei Revisori dei Conti.
Per il successore si fa il nome di un generale, Pasquale Preziosa, già capo di Stato Maggiore dell’aeronautica.
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