Cronache

Rovelli ora fa anche il critico cinematografico. Il film della Cavani? Puro marketing

Di Giuseppe Vatinno

Si noti come il Rovelli abbia di sé una visione tra mistica ed angelicata, un adolescente perseguitato dalla “immensa ipocrisia del mondo”

Si noti come il Rovelli abbia di sé una visione tra mistica ed angelicata, un adolescente perseguitato dalla “immensa ipocrisia del mondo”. La vediamo questa Ipocrisia inseguirlo come un Polifemo lunatico tra le strade di Verona e Padova e lui che scappa dal mondo e si rifugia nei cinema. Cosa c’entri un fisico teorico esperto di buchi con la regista viene esplicitato con una “rivelazione” che ha in sé il ritmo della potenza evocatrice: “Lo sai, Liliana Cavani ha detto che le piacerebbe trarre un film da un tuo libro”, qualcuno gli fa sapere, il classico “uccellino”.

Continuando la lettura sul giornale on-line compare a grandezza naturale l’immensa sagoma rossa del libro “L’ordine del tempo” (Adelphi). Il grafico deve però aver preso male le misure, perché occupa tutta la pagina e pare isomorfo all’Ego dell’autore. Anche i fisici teorici – si sa - hanno bisogno di pubblicità se no chi se li comprerebbe libri dai titoli così strani? Detto fatto la Cavani, che stupida non è, ha agganciato Rovelli che gode di una certa fama dopo la scomparsa di Piero Angela e la messa a riposo di Antonino Zichichi e l’esautorazione brutale di Piergiorgio Odifreddi da Repubblica a causa di cose ebraiche.

Insomma Rovelli va nella bella casa della Cavani, rigorosamente al centro di Roma, che ovviamente “profuma d’antico” e “non è lontana dal Tevere” e comincia a collaborare alla sceneggiatura. Siamo in pieno gozzanesimo letterario, ci manca solo il bicchierino di rosolio e il gioco è fatto. I due si piacciono e la scaltra regista solletica le vanità artistiche del fisico che accetta di supervisionare il film. E così non se l’è levato più di mezzo.