Cronache

Rsa a fuoco a Milano, una sigaretta la causa. Sala: “Chi ha sbagliato paghi”

Di Redazione Cronache

Tutti gli ospiti dell'Rsa "Casa per coniugi" sono stati trasferiti. Il sindaco di Milano: "Se ci saranno responsabilità, compreso il Comune, dovrà pagare"

Incendio in Rsa, vigili del fuoco indagano con tecniche laser

I vigili del fuoco del Nucleo investigativo di Roma, con apparecchiature laser, si sono uniti ai colleghi lombardi, già in azione da ieri, per accertare le cause dell'incendio che l'altra notte ha causato sei vittime tra gli anziani ospiti della struttura "Casa per coniugi". Come scrive l’Ansa, l'ipotesi che sembra ormai aver solo bisogno di una verifica definiva sembra sia quella di una sigaretta lasciata accesa da una delle due donne morte nella stanza 605 della Rsa, mentre le indagini riguardano anche l'impianto di rilevazione fumi che era osservato speciale dalla stessa Proges di Parma, la cooperativa che gestisce la casa di riposo di proprietà del Comune.

LEGGI ANCHE: Incendio in Rsa, il 95enne eroe: "Se avessi avuto un martello..."

Da qualche tempo, infatti, erano state date disposizioni perché due tecnici si alternassero nelle ore notturne per via di "problematicità" nell'impianto che potrebbe non aver captato subito i fumi consentendo che le fiamme si propagassero, anche per la presenza di una sacca di ossigeno nella camera. Gli accertamenti dei vigili stabiliranno qual è l'esatto punto di innesco dell'incendio che sembra essere stato il letto di una delle due ospiti e la temperatura raggiunta nella camera andata devastata. Non era prevista per legge la presenza nella Rsa di uno splinker, il sistema automatico di estinzione a pioggia, mentre vi erano i componenti antincendio che richiedono l'attuazione manuale che saranno anch'essi esaminati.. I risultati degli accertamenti confluiranno in una relazione che sarà presto consegnata alla Procura di Milano che, con l'aggiunto Tiziana Siciliano ha aperto un fascicolo, a ora contro ignoti, per incendio colposo, omicidio colposo e lesioni colpose.