Ryanair, svolta: riconosce per la prima volta un sindacato piloti
Ryanair annuncia di aver riconosciuto per la prima volta un sindacato piloti
La compagnia aerea low cost irlandese Ryanair annuncia di aver riconosciuto per la prima volta un sindacato piloti. Si tratta del sindacato Balpa, con base in Gran Bretagna. Ryanair ha negoziato con Balpa dalla meta' di dicembre, quando sono iniziate le proteste della categoria in tutta Europa.
La British Airline Pilots' Association (Balpa) rappresenta circa 600 piloti che hanno il Regno Unito come base. In totale, il Regno Unito rappresenta circa un quarto dei piloti e degli aerei della compagnia irlandese, con Stansted la sua più grande base.
Una svolta dopo le tensioni e gli scioperi degli ultimi mesi, che hanno messo in difficoltà i passeggeri, soprattutto a ridosso delle festività natalizie, e che non sono finiti. I sindacati italiani hanno infatti in programma uno "sciopero per l'intera giornata di sabato 10 febbraio di tutto il personale di base sul territorio italiano", come dichiarato da Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti "per il mancato avvio di un confronto serio sui temi del contratto collettivo di lavoro e delle tutele sociali di tutto il personale". I rappresentanti dei lavoratori rivendicano "un confronto a tutto tondo su salari e tutele di tutto il personale e non solo per una parte di questi".
Cisl: Ryanair e Amazon dimostrano necessità di contratti europei
Le vicende Ryanair e Amazon "offrono spunti di riflessione importanti per impostare una politica contrattuale europea". Ne e' convinta la segretaria generale della Cisl, Annamaria Furlan, che in vista delle prossime elezioni, richiama i partiti ad occuparsi dei diritti e delle tutele dei lavoratori. Nell'agenda di proposte e priorita' che la Cisl presenta oggi a tutte le forze della politica in vista della campagna elettorale, il sindacato ricorda il "dumping contrattuale e sociale sul costo del lavoro" praticato da Ryanair e i "ritmi e i carichi di lavoro" nonche' le "violazioni contrattuali" subite dai lavoratori di Amazon. "Cio' significa - si legge nel documento - che in Europa e' ammesso uno sfruttamento dei lavoratori su scala prossima alle delocalizzazioni produttive nei paesi emergenti". Appare quindi necessario - sostiene la Cisl - definire "accordi quadro settoriali di armonizzazione europea, con il compito di regolare le tutele fondamentali inderogabili per i lavoratori, fatto salvo il diritto di negoziare, a livello nazionale, clausole e tutele integrative".