Cronache

Salvini, giro di vite sulle scorte: "Sono 585, vanno razionalizzate"

Sicurezza, giro di vite sulle scorte. Salvini "Sono 585, vanno razionalizzate". Tutti i numeri delle scorte in Italia

Sicurezza, giro di vite sulle scorte. Salvini "Sono 585, vanno razionalizzate"

"Razionalizzazione delle scorte". E' l'obiettivo che il ministro dell'Interno Matteo Salvini ha fissato nel corso del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica svoltosi ieri. Salvini - riferiscono fonti del Viminale - chiede che "tutti i dispositivi di protezione vengano approfonditi per evitare errori di valutazione e garantire la tutela a chi davvero e' in pericolo". Il tutto anche nell'ottica di "prevenire abusi, sprechi e inutili sacrifici alle donne e uomini in divisa".

Tutti i numeri delle scorte in Italia

In tutta Italia si contano ad oggi 585 scorte, che impegnano 2.072 uomini delle forze dell'ordine: 910 poliziotti, 776 carabinieri, 290 finanzieri e 96 agenti di polizia penitenziaria. I cosiddetti "dispositivi di protezione" si dividono in quattro categorie, in base al livello di rischio. Quello piu' elevato e' scattato per 15 persone e impegna 171 agenti. Cinquantasette cittadini hanno il cosiddetto secondo livello, ovvero la scorta su auto specializzata (383 agenti in tutto), seguono 276 casi di tutela su auto specializzata (823 agenti impiegati) e 237 tutele su auto non protetta con il coinvolgimento di 695 operatori. Dei 585 nomi protetti dallo Stato, la maggior parte appartiene a magistrati (277), seguono i politici intesi come leader nazionali e locali (69) e i dirigenti d'impresa (43). Tra gli altri, 21 giornalisti e 18 esponenti governativi. Oltre ai servizi di scorta, lo Stato mette a disposizione 38 servizi di vigilanza fissa con 221 persone impegnate: 18 poliziotti, 56 carabinieri e 147 unita' dell'esercito. A livello regionale, il maggior numero di scorte si concentra nel Lazio e in Sicilia, rispettivamente con il 31,6% e il 21,9% delle misure di protezione nazionali. Seguono Calabria (12,5%), Campania (12%) e Lombardia (7,2%).