Salvini indagato: già archiviato il reato di arresto illegale?
"Non c'è stato alcun ordine d'arresto", e uno dei reati contestati al Ministro dell'Interno potrebbe già cadere
La vicenda che vede Matteo Salvini indagato per tre reati potrebbe già vedere una svolta a suo favore.
"Non c'è stato alcun ordine d'arresto", scrive La Stampa ricostruendo le varie tappe del caso Diciotti, e per questo motivo l'ipotesi del relativo reato di "arresto illegale" a carico del ministro dell'Interno potrebbe già cadere.
In pratica, non esiste alcun ordine scritto (e quindi documentazione ufficiale) da parte di Matteo Salvini di tenere bloccati i migranti sulla Diciotti nel porto di Catania. Vi sono rifiuti (non scritti) d'indicare in quale porto dovesse recarsi la nave della Guardia Costiera e un silenzio durato nove giorni fra una telefonata e l'altra dei personaggi coinvolti nella vicenda. Ma, ribadiamo, nessun ordine scritto che porti la firma di Matteo Salvini, Ministro dell'Interno.
La Stampa rivela che ciò di cui sopra ha già visto la verifica del pubblico ministero Luigi Patronaggio, tramite la ricostruzione fattagli dal vicedirettore del Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione, ovvero il prefetto Bruno Corda.
Prefetto Corda che, nel pieno fulgore della vicenda Diciotti, ricevette di persona la telefonata del capo di gabinetto del ministro Salvini, ovvero l'omologo prefetto Matteo Piantedosi (anch'egli indagato). Telefonata in cui Piantedosi gli comunicò le direttive politiche del capo del Viminale, ovvero di non procedere alla assegnazione di porti sicuri poiché l'esecutivo riteneva che lo sbarco dovesse essere "una responsabilità dell'Unione Europea e non italiana".
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