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Cronache
San Pietroburgo, il killer della metro? Non kamikaze ma "bomba umana"

San Pietroburgo: fermi e tensione, psicosi attentato

A quattro giorni dall'attentato alla metropolitana di San Pietroburgo, che ha ucciso 14 persone, nella citta' sul Baltico la tensione rimane alta, mentre si vive tra allarmi bomba, botti che diventano esplosioni e il susseguirsi di fermi tra i migranti provenienti dai paesi dell'Asia centrale, come il Kirghizistan, di cui era originario il 22enne uzbeko-tagiko ma con passaporto russo Akbarjon Djalilov, che aveva addosso la bomba esplosa lunedi', facendo strage. Il fronte delle indagini Mentre e' ormai stata definita l'identita' dell'esecutore dell'attentato, si lavora ancora per ricostruire i suoi possibili legami con gruppi estremisti e stabilire cosi' la matrice delle bombe al metro', in mancanza ancora di rivendicazioni.

Otto arresti tra persone dell'Asia centrale

Per ora, e' arrivato a otto il numero delle persone arrestate, a San Pietroburgo, con l'accusa di reclutare per Isis e Al Nusra terroristi nella comunita' di immigrati. Gli inquirenti, oggi, hanno fatto sapere di aver identificato alcuni cittadini delle repubbliche dell'Asia centrale che "avevano avuto contatti" con Djalilov. Nel corso delle perquisizioni nell'appartamento dove vivevano queste persone sono stati trovati elementi di un ordigno simili a quelli della bomba non esplosa il giorno dell'attentato. Intanto oggi u' intera palazzina e' stata evacuata e al suo interno e' stato trovato un ordigno disinnescato dagli artificieri. Nel corso dell'operazione sono state fermate tre persone, i cui possibili legami con il ragazzo kamikaze sono all'esame degli inquirenti.

L'ipotesi: il killer non era un kamikaze, ma una "bomba umana"

E proprio sull'ipotesi del kamikaze oggi indiscrezioni stampa, che citano fonti nelle indagini, hanno rivelato che al vaglio vi e' anche l'ipotesi che Djalilov sia stato usato come "bomba umana": probabilmente doveva solo fabbricare e piazzare gli ordigni che poi sarebbero stati attivati a distanza, ma i suoi complici hanno cambiato idea o lo hanno usato a sua insaputa. La tensione in citta' La citta' prova con difficolta' a tornare a una vita normale, ma come sempre dopo una tragedia di questo tipo la sensibilita' e' cosi' alta che rischia di sfociare in paranoia.

I falsi allarme

Oggi un forte botto, avvertito in un condominio al numero 21 di Solidarnosti Avenue, ha fatto pensare subito a un'esplosione con gli utenti dei social che hanno iniziato a postare foto e video del crollo di un muro. Si trattava, invece, probabilmente o dello scoppio di una bombola a gas o di un incidente durante i lavori edili in corso nella palazzina, come hanno detto le autorita' locali riferendo che non ci sono state vittime. Le chiamate anonime con falsi allarmi bomba non si contano piu' e ogni tanto viene chiusa una fermata diversa della metropolitana. Un uomo in possesso di una granata della Seconda Guerra Mondiale e' stato fermato dai controlli di ingresso al metro'. La granata era praticamente senza carica ma la fermata e' stata chiusa e sono arrivati gli artificieri. Gli abitanti raccontano che sono aumentati i controlli sui mezzi di trasporto e anche nei centri commerciali. I riflessi della situazione si stanno sentendo sul turismo, secondo l'organizzazione dei tour operator russi gruppi di turisti dal Giappone stanno cancellando le loro vacanze. La situazione e' tesa anche fuori dalla ex capitale degli zar: a Rostov sul Don, nel sud del paese, accanto a un liceo, un uomo oggi ha perso una mano dopo aver raccolto da terra un ordigno che sembrava una torcia. Ad Astrakhan sul Mar Nero, le truppe della Guardia Nazionale hanno ucciso quattro uomini sospettati di coinvolgimento in un attacco mortale contro la polizia stradale. Manifestazioni di solidarieta' Intanto sono iniziate le manifestazioni di solidarieta' in tutto il paese per le vittime di San Pietroburgo e che andranno avanti fino a sabato. A Mosca previsto per questa sera un maxi- concerto, tra le polemiche di chi sostiene che si tratti di un'iniziativa non spontanea ma voluta dal Cremlino.

Tags:
san pietroburgoattentato san pietroburgoterrorismoisis san pietroburgo
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