Cronache
Santanchè e le "banche amiche". Quel maxi-debito milionario mai saldato
Nell'inchiesta sui bilanci falsi spuntano tutte le operazioni finanziarie della ministra negli ultimi dieci anni: 2,5mln mai restituiti. Le carte
Inchiesta Santanchè, il giallo dei prestiti ottenuti e mai saldati con le banche
L'inchiesta per falso in bilancio che ha travolto la ministra del turismo Daniela Santanchè e la sua società Visibilia, sta facendo emergere particolari inediti e misteriosi su questa intricata vicenda che rischia anche di costarle anche la poltrona al governo. Le banche - si legge nelle carte dell'inchiesta e lo riporta Il Fatto Quotidiano - avrebbero concesso a Santanchè prestiti a occhi chiusi anche quando i bilanci non erano tali da poterli rimborsare. Nelle carte dell’inchiesta sul dissesto di Visibilia della Procura di Milano, gli ispettori della Banca d’Italia e il Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della GdF hanno ricostruito le operazioni bancarie con cui il gruppo, già dissestato, ha potuto tirare a campare per anni.
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Dalle relazioni della Banca d'Italia emerge un quadro netto: dal 2014 al 2023 il dissestato gruppo editoriale-concessionario di Santanchè ha ricevuto dalle banche finanziamenti totali per oltre 7,8 milioni e ne ha restituiti solo 5,3. I finanziatori - in base a quanto risulta a Il Fatto - sono stati Intesa Sanpaolo, Bps, Credito Valtellinese e Banco Bpm. Visibilia Srl (in liquidazione) ad agosto 2023 ha raggiunto l’intesa con i creditori: tra questi Prelios Credit Servicing, che aveva rilevato il credito da Intesa, ha accettato 1,2 milioni su 4,5 milioni dovuti, con uno sconto del 73% sul debito. Ma i "buchi" si sono registrati anche ad altre società riconducibili alla ministra: Bioera, Ki Group e Biofood.