Schiaffo ai terremotati, tasse a chi è stato colpito e black out controlli
Burocrazia, tasse da pagare a chi dovrebbe essere esentato. Chi ha la casa inagibile non può dimostrarlo. Regione Marche in ritardo sui controlli ma...
Oltre il danno la beffa. In barba alle disposizioni, nelle aree terremotate stanno arrivando gli avvisi di pagamento per la Tari, tassa dei rifiuti, anche per le abitazioni parzialmente inagibili che invece dovrebbero essere esentate. La prima rata Tari è da versare entro il 30 settembre, la seconda entro il 30 novembre, altrimenti scattano interessi e more.
Ma è stata disposta la sospensione del versamento per le persone fisiche e quelle giuridiche residenti o aventi sede legale o operativa nei Comuni del «cratere» (allegati 1, 2 e 2bis al Dlgs 189/2016), seppure con alcune eccezioni. Intanto però le tasse arrivano. E dopo la Tari arriverà la Tasi e l'Imu.
La normativa (DL n.8/2017) invece prevede che venga indicato anche sui bollettini in arrivo, che nell'area del «cratere» il provvedimento sia sospeso o che se ne possa rinviare il pagamento. Ma non accade (guarda la foto del facsimile). Soprattutto le persone anziane, che non seguono le continue variazioni normative, pagheranno.
I piccoli Comuni colpiti sono alla disperazione, così come a Mogliano di Macerata con 4600 anime dove è scattata una petizione del Movimento cittadini 313 per chiedere l'applicazione delle disposizioni.
Il tutto mentre la Regione Marche regala 24 milioni di euro a pioggia ai lavoratori autonomi, le partite iva e i liberi professionisti del territorio. 5000 euro sul conto corrente ad ognuno dei 4891 richiedenti locali. Ma nessuna prova a dimostrazione dei danni era richiesta.
La “mangiatoia” non è valsa per i Comuni più grandi come Ascoli Piceno, Macerata, Fabriano e, oltre le Marche, Teramo, Spoleto e Rieti (il contributo valeva anche per le altre regioni colpite dal sisma). In queste cittadine i richiedenti 5000 euro dovevano esibire un'ordinanza di inagibilità. “Con la presa in giro che tanti che a diritto potevano averli non li hanno richiesti perché i controlli degli edifici erano e sono in ritardo”, racconta il consigliere comunale dei 5 Stelle di Ascoli Piceno Massimo Tamburri. “Sono poche le squadre di tecnici che la Regione ha messo a disposizione dei Comuni per verificare le inagibilità degli edifici”, spiega l'altro consigliere, sempre dei 5 Stelle Giacomo Manni, “la burocrazia è così farraginosa che ti ammazza”.
Ogni squadra deve individuare l'edifico, fare la verifica, portare l'atto all'ufficio comunale preposto, poi questi redige un'ordinanza, la affigge all'albo pretorio e ne manda copia con un messo a casa del terremotato. Ma intanto che questo iter si realizzi il bando per i 5000 euro è ampiamente scaduto.