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Cronache
Scontro tra treni. Funerali ad Andria, presente Mattarella. Indagini su...

Sindaco di Andria chiede giustizia e verità - "Giustizia e verita'" e' stata chiesta dal sindaco di Andria Nicola Giorgino al termine dei funerali alle vittime dello scontro tra i treni avvenuto martedi' scorso. "Lo dobbbiamo - ha aggiunto- ai familiari delle tante troppe donne, dei tanti troppi uomini, giovani la cui esistenza serena e' stata improvvisamente interrotta da un tragico evento che ha coinvolto emotivamente tutto il nostro Paese". "Oggi e' qui rappresentato un territorio martoriato ma che ha saputo reagire con dignita' , autentico spirito di servizio, generosita' e dedizione all'emergenza allo shock, alla sofferenza che si protrarra' nel tempo, chiedo a nome di tutti che la magistratura , a cui va la nostra incondizionata fiducia, accerti rapidamente la verita' dei fatti in modo che i contorni di questa dolorosissima vicenda siano chiariti con rigore e meticolosita'". Il sindaco Giorgino ha ricordato come chiunque viva in questo territorio ha viaggiato su questi treni, "ogni cittadino di Aandria, Barletta, Corato, Ruvo ,Terlizzi, Bitonto e Bari e' in grado di raccontare il personale rapporto con quel treno, mezzo che nessuno poteva mai immaginare diventasse veicolo di morte e disperazione". Giorgino ha anche ricordato la sincera solidarieta' dei pugliesi ed ha concluso rivolgendosi al Presidente della Repubblica "umilmente ma con fierezza" affinche' guardi i volti dei familiari e di tutti i presenti nel Palazzetto "mai piu' una strage cosi', mai piu'. Sant'Agostino diceva che la speranza ha due figli lo sdegno e il coraggio - ha concluso - oggi lo sdegno tende a prendere il sopravvento ci aiuti signor Presidente a far prevalere, a partire da domani, il coraggio".

Vescovo di Andria: per troppi anni sud periferia d'Italia - "Come Cristo sulla croce anche noi dinanzi a tanto dolore abbiamo l'impressione di essere soli e ci sentiamo turbati dal silenzio di Dio. Ma sappiamo che quel silenzio duro' solo tre giorni poi ci fu la Resurrezione". Sono le prime parole dell'omelia del vescovo di Andria mons. Luigi Mansi, dinanzi ai feretri delle vittime dello scontro tra treni di martedi' scorso. "Noi dopo 3 giorni celebriamo i funerali con cristiana pieta' e fede e attendiamo fiduciosi il compimento delle tue promesse - ha proseguito - siamo convinti che pero' il tuo silenzio o Dio, ci costringe a scendere in noi stessi ascoltando a voce delle nostre coscienze. Non sono normali quelle prassi di vita e di gestione dell'economia dove non si pensa mai alla vita delle persone ma ad ottusi calcoli di interesse. Con tante inadempienze nei confronti del proprio dovere verso i diritti di tutti, delle persone senza distinzioni, a cominciare dai piu' deboli". Facendo quindi riferimento alle parole di Papa Francesco ha parlato delle periferie e di "questa provincia del lontano Sud", "per tanti, troppi anni le nostre terre sono state considerate, e forse lo sono ancora oggi, le periferie di tutta l'Italia". Infine, dopo un accenno alla solidarieta' dimostrata da tanti in queste difficili giornate mons, Mansi ha concluso "ascolta o Padre la voce del nostro dolore, ascolta o Padre lo sfogo della nostra rabbia, asciuga o Padre le lacrime i quanti sono nella tristezza e vieni in nostro soccorso".(

Vescovo di Andria, la presenza di Mattarella è un segno di attenzione e affetto - "Un segno di attenzione e affetto" cosi' il vescovo di Andria, mons. Luigi Mansi, ha sottolineato la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e di tutte le altre autorita' civili presenti oggi ai funerali di alcune delle vittime del disastro ferroviario di martedi' scorso fra Andria e Trani. Il prelato ha voluto aprire la cerimonia funebre con saluto e un ringraziamento per la presenza del Presidente della Repubblica, della Presidente della Camera Laura Boldrini, del ministro Graziano Delrio e delle altre autorita'

Mattarella saluta i parenti delle vittime - Prima della celebrazione religiosa nel Palazzetto dello Sport il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella ha salutato i parenti delle vittime fermandosi vicino alle bare guardando, una per una, le foto delle vittime, alcuni parenti li aveva peraltro gia' incontrati al Policlinco di Bari quando ha reso omaggio alle vittime La cerimonia e' concelebrata assieme al vescovo di Andria, Luigi Mansi e altri sacerdoti. Ai funerali sono presenti anche il capo della Polizia, Franco Gabrielli, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano,il viceministro Teresa Bellanova, i sottosegretari Massimo Cassano e Ivan Scalfarotto,il sindaco di Bari Antonio Decaro, i parlamentari pugliesi Francesco Boccia e Dario Ginefra.

Ad Andria i funerali per 13 delle 23 vittime - Tredici bare in fila davanti all'altare, compresa una bianca. Sono tutti insieme nel Palazzetto dello Sport di Andria anche nell'ultimo viaggio 13 delle 23 vittime dello scontro tra i due treni della Ferrotramviaria avvenuto martedi' scorso nelle campagne tra Andria e Corato. Le famiglie di dieci delle vittime hanno preferito i funerali in forma privata a quelli pubblici organizzati dalla Diocesi di Andria insieme al Comune. Al centro c'e' la bara di Fulvio Schinzari, il funzionario 59enne di polizia che quella mattina stava andando da Andria al lavoro in Questura a Bari. E poi Pasquale Abbasciano, il macchinista 61enne; il collega Luciano Caterino, 37enne nato e residente a Corato; Giuseppe e Serafina Acquaviva, 57 e 62 anni; Rossella Bruni, 26 anni, originaria di Trani; Jolanda Inchingolo, 25 anni (che i genitori hanno voluto in una bara bianca); Gabriele Zingaro, 25 anni; Benedetta Merra, 52 anni, di Andria; Michele Corsini, 61 anni era nato a Milano; Pasqua Carnimeo (per gli amici Patty), 30 anni, nata a Modugno; Julia Favale, nata in Francia, di 51 anni; Giovanni Porro, 56. Ai parenti, alcuni dei quali abbracciati alle foto dei loro cari, sta portando una parola di conforto la presidente della Camera, Laura Boldrini. Con lei il sindaco di Andria, Nicola Giorgino ma nell'area del Palazzetto dello Sport, che può ospitare circa 5mila persone, ci sono quasi tutti i sindaci della zona con i gonfaloni.

Si indaga sui registri alterati - Sotto indagine i registri di viaggio che - come spiega Repubblica - erano incompleti, in contraddizione e, probabilmente falsi. Corretti a penna, forse per non tradire ritardi. Il traffico sulla linea della Bari Nord era raddoppiato negli ultimi anni: i treni in movimento erano quattro volte di più di quelli che viaggiavano sulla stessa linea sei anni fa. Eppure le modalità di sicurezza erano rimaste le stesse: l'ormai famoso blocco telefonico.

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